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la sentenza

Tentato omicidio a Catanzaro Lido, 10 anni e un mese a Furriolo. Condanne anche per Ciambrone e Boccuto

Eugenio Mancuso venne accoltellato il 27 settembre 2024. L’accusa in aula è stata sostenuta dalla pm Giulia Pantano

Pubblicato il: 23/09/2025 – 15:32
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Tentato omicidio a Catanzaro Lido, 10 anni e un mese a Furriolo. Condanne anche per Ciambrone e Boccuto

CATANZARO Si è chiuso con tre condanne il processo di primo grado per il tentato omicidio di Eugenio Mancuso, il giovane accoltellato il 27 settembre 2024 a Catanzaro Lido. Il gup ha inflitto a Daniele Furriolo la pena di 10 anni e 1 mese di reclusione, riconoscendolo responsabile dell’aggressione che rischiò di costare la vita al ventenne, ferito con più coltellate al torace e lasciato agonizzante sul ciglio della strada. Condanne anche per gli altri due imputati: Daniel Ciambrone, a 5 mesi di reclusione per omissione di soccorso (assolto dall’accusa di favoreggiamento), e Vittorio Boccuto condannato a 1 anno e 4 mesi. Il gup ha inoltre condannato gli imputati al risarcimento dei danni cagionati alla vittima e alla rifusione delle spese legali. Le parti avranno trenta giorni per il deposito dei motivi della sentenza. L’accusa in aula è stata sostenuta dalla pm Giulia Pantano.

I fatti

Secondo la ricostruzione della procura, Mancuso fu attirato con un pretesto da Furriolo – legato a motivi sentimentali – e durante un tragitto in auto venne aggredito con diversi fendenti, mentre gli altri due imputati avrebbero avuto un ruolo di supporto nella fuga e nell’occultamento dei fatti. Le ferite riportate dalla vittima, con perforazioni a polmone e cuore, furono giudicate gravissime e solo i soccorsi tempestivi evitarono il decesso. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Armodio Migali (per Daniele Furriolo), Fabrizio Costarella (per Daniel Ciambrone) e Domenico Pietragalla (per Vittorio Boccuto). Le parti civili sono rappresentate dall’avvocato Antonio Lomonaco, in difesa di Eugenio Mancuso e del padre, e dall’avvocato Valerio Murgano, per la madre della vittima. La sentenza chiude il primo capitolo di una vicenda che ha scosso profondamente la comunità di Catanzaro Lido: l’aggressione avvenne di sera davanti agli occhi di molti testimoni. (f.b.)

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