Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 6 minuti
Cambia colore:
 

il documento

Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti chiede «chiarimenti ed elementi informativi» sulla delibera Cipess

Le osservazioni inviate al dipartimento Dipe. Palazzo Chigi ha 20 giorni per le integrazioni. Opposizioni all’attacco: «Una sonora bocciatura»

Pubblicato il: 24/09/2025 – 16:26
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti chiede «chiarimenti ed elementi informativi» sulla delibera Cipess

ROMA La Corte dei conti ha inviato i rilievi sulla delibera Cipess approvata lo scorso 6 agosto, che getta le basi per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Si tratta di una richiesta di integrazioni inviate alla Presidenza del consiglio. Palazzo Chigi avrà 20 giorni di tempo per integrare e aggiornare la documentazione. Nelle osservazioni contenute in sei pagine e trasmesse alla Presidenza del Consiglio (dipartimento Dipe) i magistrati contabili – scrive il Sole 24 Ore – sottolineano come «risulterebbe non compiutamente assolto l’onere di motivazione difettando, a sostegno delle determinazioni assunte dal Cipess, anche in relazione a snodi cruciali dell’iter procedimentale, una puntuale valutazione degli esiti istruttori». Dunque la delibera del Cipess «si appalesa più come una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali del procedimento che come una ponderazione delle risultanze di dette attività, sotto il profilo sia fattuale che giuridico». Da qui la richiesta di «chiarimenti ed elementi informativi».

I contenuti del documento

Tra gli aspetti procedurali i magistrati sottolineano come «date le peculiari modalità – condivisione di link che rimanda al sito istituzionale della società Stretto di Messina – con le quali sono stati trasmessi a questo Ufficio alcuni degli atti oggetto di controllo e la documentazione a corredo, si chiedono chiarimenti in ordine alla formale acquisizione di detti atti da parte del Mit e di codesto Comitato in vista della successiva approvazione». La Corte dei Conti ricostruisce poi i diversi passaggi della delibera e la tempistica di trasmissione alla stessa Corte e sottolinea: «Si chiedono chiarimenti al riguardo anche con riferimento alla tempistica osservata per la trasmissione del provvedimento Mit-Mef con cui è stato assentito il terzo atto aggiuntivo». «Parimenti – si legge nel documento – sotto il profilo procedurale, in disparte le considerazioni in punto di legittimità, si chiedono chiarimenti in merito alle valutazioni svolte da codesto Comitato in relazione all’efficacia della delibera del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025 con la quale: è stata approvata la relazione relativa ai motivi imperativi di interesse pubblico; è stato preso atto dell’assenza di idonee alternative progettuali; è stata dichiarata la sussistenza di motivi imperativi di interesse pubblico legati alla “salute dell’uomo e sicurezza pubblica o relative conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente”». Inoltre «alla luce di recenti notizie di stampa si chiedono, inoltre, aggiornamenti in merito all’interlocuzione che sembra avviata, sul punto, con la Commissione europea anche a seguito della informativa relativa all’operazione effettuata in data 11 giugno 2025 dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione europea». Sugli oneri del piano economico la Corte incalza: «Perplessità si manifestano, inoltre, in merito al disallineamento tra l’importo asseverato dalla società Kpmg in data 25 luglio 2025 – quantificato in euro 10.481.500.000 – e quello di euro 10.508.820.773 attestato nel quadro economico approvato il 6 agosto 2025. Si chiedono chiarimenti». Tra le moltissime richieste compare anche: «Quanto alle stime di traffico – al piano tariffario di cui allo studio redatto dalla TPlan Consulting – poste a fondamento del Pef si chiedono chiarimenti in ordine alle valutazioni svolte da codesto Comitato in merito alle modalità di scelta della predetta società di consulenza e agli esiti di detto studio anche in relazione agli approfondimenti istruttori svolti in occasione della riunione preparatoria del Cipess». Pochi giorni per rispondere: «Nel trasmettere la presente osservazione, si richiama la disposizione di cui all’art. 41, comma 5, del DL n. 201 del 2011, in forza della quale il tempo intercorrente tra la presente richiesta istruttoria e la risposta dell’Amministrazione non può complessivamente essere superiore a 20 giorni. Trascorso detto periodo, la Sezione potrà decidere allo stato degli atti, ferma restando la facoltà di codesta Amministrazione di ritirare il provvedimento in sede di autotutela».

Opposizioni all’attacco

«La Corte dei Conti ha bocciato la delibera Cipess sul Ponte sullo Stretto con cinque pagine di rilievi tecnici e procedurali. Un fatto che conferma le criticità già emerse sulla sostenibilità economica, sul rispetto delle norme europee e sulle valutazioni ambientali. Non si tratta di un passaggio formale, ma di una sonora bocciatura che mette in discussione l’impianto stesso del progetto. Salvini e il Governo devono smetterla con gli annunci propagandistici e spiegare al Paese cosa sta realmente accadendo. Presenteremo diverse interrogazioni parlamentari perché il Parlamento deve essere informato punto per punto, con la massima chiarezza e trasparenza. È in gioco la credibilità delle istituzioni e l’uso corretto delle risorse pubbliche». Così una nota del capogruppo Pd e del vicepresidente della commissione trasporti della camera, Anthony Barbagallo e Andrea Casu.
«I rilievi della Corte dei conti sono importantissimi e confermano quello che sosteniamo da sempre: la progettazione del Ponte sullo stretto è deficitaria e carente delle informazioni necessarie a renderne sostenibile la realizzazione dal punto di vista economico. I dati sui flussi di traffico presentati dalla società stretto di Messina e da Webuild sono del tutto irrealistici: per raggiungere l’equilibrio economico si ipotizza un aumento di dieci volte rispetto al traffico attuale, sulla base di un progetto vecchio di oltre vent’anni». Così Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde. «La Corte dei conti richiama inoltre quanto da noi evidenziato sulla delibera IROPI, con cui il governo ha dichiarato il Ponte “opera di interesse strategico militare e di sicurezza” per bypassare i vincoli ambientali europei. Su questo punto la Commissione UE, dopo il nostro esposto, ha chiesto chiarimenti. Non meno grave è la violazione della normativa sugli appalti pubblici, su cui anche il vicepresidente della Commissione europea Sejourné ha chiesto spiegazioni», prosegue Bonelli. «L’assenza di trasparenza è ormai evidente: la società stretto di Messina mi ha negato i documenti relativi ai rapporti con Webuild, sostenendo che un parlamentare della Repubblica non avrebbe titolo a visionarli. Una motivazione inaccettabile, soprattutto perché parliamo di 13,5 miliardi di euro di soldi pubblici, con pesanti conseguenze sulla finanza dello Stato. Chiedo alla premier Meloni anche nella sua qualità di presidente del CIPESS di rendere pubblici tutti i documenti sul Ponte secretati da società stretto di Messina, di consentire ai cittadini di fare le loro osservazioni, e sollevi Salvini dal ministero e lo sostituisca. Non si può andare avanti con un’opera che presenta gravi lacune economiche, ambientali e procedurali», conclude Bonelli.

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

x

x