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lo scontro

Rifiuti, acqua, depurazione e rinnovabili. Tra Occhiuto e Tridico nessun punto di contatto

A Catanzaro serrato confronto tra i due candidati presidente al cospetto di Legambiente. Occhiuto annuncia la stretta sull’idroelettrico, Tridico contro i privati nel ciclo dei rifiuti

Pubblicato il: 29/09/2025 – 18:50
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Rifiuti, acqua, depurazione e rinnovabili. Tra Occhiuto e Tridico nessun punto di contatto

CATANZARO Rinnovabili, ciclo dei rifiuti, acqua con il segmento della depurazione. Sui temi dell’ambiente va in scena lo scontro tra i due candidati presidenti di Regione per le coalizioni principali, Roberto Occhiuto per il centrodestra e Pasquale Tridico per il centrosinistra, che si confrontano sulle proposte di Legambiente a Catanzaro. Visioni chiaramente contrapposte tra i due sfidanti, che non si sono risparmiati i colpi di spillo che stanno caratterizzando i loro duelli – «sei un politicante da 30 anni», Tridico a Occhiuto, «basta con questa spocchia», Occhiuto a Tridico – ma hanno anche esposto i loro punti di vista. «Ci ritroviamo con una situazione molto critica», ha esordito Tridico, al quale Occhiuto ha replicato ricordando «i risultati di questi quattro anni anche se ovviamente non bastano, e infatti mi sono ricandidato per potere risolvere i problemi».

Rifiuti

Il tema clou nel confronto di Legambiente è quello dei rifiuti: secondo Tridico «in questi ultimi anni è mancata la gestione pubblica del sistema, un sistema che è in mano ai privati e questo costa il 30% di tariffe più care, determina un aumento del 7% della Tari e alimenta un sistema di illegalità facendo prosperare aziende molto opache. Gualtieri, che ha guidato l’Arrical, ha parlato di questa dipendenza del sistema dai privati che oggi strozza i Comuni, con l’inerzia di 4 anni da parte del presidente uscente. La mia idea: 7000 operatori per l’ambiente – ha proseguito Tridico – da assumere attraverso un’agenzia pubblica». «Non è vero», ha risposto Occhiuto evidenziando come «noi abbiamo ridotto la presenza dei privati nei rifiuti laddove la loro presenza presentava profili complicati sul piano della legalità, inoltre abbiamo aumentato la differenziata passando dal 46,6% a circa il 65%. Certo, non basta, bisogna fare molto di più ma rimarco il fatto di essere il primo presidente della Regione a non essere stato costretto a emanare un’ordinanza urgente sui rifiuti, proprio perché con la riforma di Arrical abbiamo dato ai sindaci la possibilità di sapere dove smaltire i rifiuti. Ora dobbiamo fare le tre gare nei tre ambiti e sarà privilegiato il gestore che farà di più per aumentare la differenziata e possa realizzare l’economia circolare. Anche per noi – ha sottolineato Occhiuto – l’obiettivo è zero discariche e niente termovalorizzatore ma è un obiettivo di medio lungo periodo: intanto siamo passati da una gestione emergenziale a una gestione ordinaria».

Le rinnovabili

Tema di scontro poi quello delle rinnovabili. Per Tridico «le priorità programmatiche sono l’energia solare e il fotovoltaico, che ha un impatto ambientale inferiore anche rispetto all’eolico, comunque strategico. Finora sull’eolico c’è stata tanta speculazione e nessuna programmazione. Non dobbiamo costruire nuovi impianti ma razionalizzarli come ha fatto la Todde in Sardegna». Di contro Occhiuto: «Mi sembra infelice il riferimento alla Sardegna, che ha di fatto bloccato le rinnovabili mentre invece noi dobbiamo aumentare gli impianti in questa direzione. Certo, bisogna farlo in modo più produttivo per la Calabria. Non ho pregiudizio verso l’eolico off shore, che ha un rendimento maggiore rispetto all’on shore: a me non piacciono le pale eoliche così diffuse, vorrei che ci fosse un riadattamento di queste pale per mitigarne l’impatto magari con tecnologiche performanti. Intendiamo investire moltissimo sull’idroelettrico: abbiamo tante banche dell’acqua, dighe e invasi. Da qualche mese – ha spiegato Occhiuto – stiamo lavorando per rimettere in discussione le concessioni che scadono nel 2029, vogliamo contrastare l’idea di multinazionali che sfruttano i nostri impianti ma poi non lasciano nulla alla Calabria. E noi abbiamo dimostrato di poter fare battaglie contro le multinazionali come abbiamo fatto per la Centrale del Mercure. Stiamo pensando di costituire una società pubblica, anche con l’apporto dei privati, per andare in questa direzione».

Acqua e depurazione

E divisioni nette anche sul tema dell’acqua nei suoi vari segmenti tra cui la depurazione. Tridico, che è “inciampato” sulla geografia localizzando Diamante nella Costa degli Dei, ha rilevato che «un noto manager della depurazione, Daffinà, aveva avviato delle attività sulla costa tirrenica con impianti poi sequestrati questa estate. Ho registrato una delusione enorme nei cittadini, che mi dicono che il mare è stato in condizioni pietose».  Replica di Occhiuto: «Sulla depurazione sono intervenuto nonostante non fosse di competenza della Regione ma dei Comuni. Ho cominciato a far funzionare impianti che prima non funzionavano. Certo, c’è ancora molto da fare». Coda velenosa sulla Sorical. Rivolgendosi a Tridico, Occhiuto ha specificato: «Ho preso la Sorical gestita dal papà di una tua candidata, Incarnato, e che era ipotecata da un fondo tedesco. Ira a questa società stiamo dando tutti i depuratori perché si gestiscano come vanno gestiti». Tridico di rimando: «Dovresti spiegare ai catanzaresi e ai cosentini la gestione efficiente di Sorical, perché Catanzaro e Cosenza non hanno acqua la sera dopo una certa ora». Da segnalare infine un “fuori programma” polemico di un’associazione impegnata contro l’eolico off shore che ha provato a prendere la parola per poi abbandonare la sala. (a. cant.)

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