Lupi: «A Lamezia ho sentito l’orgoglio di una regione che torna protagonista»
Ospite di In Primo Piano, in onda su L’altro Corriere Tv, il leader nazionale di Noi Moderati fissa l’obiettivo: «Raddoppiamo i voti ed entriamo in Consiglio»

LAMEZIA TERME L’obiettivo è «raddoppiare i voti rispetto a quattro anni fa ed entrare in Consiglio regionale». La sfida, invece, è «prendere più del 5%». Maurizio Lupi, leader nazionale di Noi Moderati, fissa la soglia con cui si direbbe «molto soddisfatto» alle imminenti elezioni regionali che vedono il partito schierato con una lista a sostegno di Occhiuto. Ospite di In Primo Piano, la rubrica d’approfondimento condotta da Danilo Monteleone e in onda su L’altro Corriere Tv (canale 75), l’ex ministro parla del momento positivo per Noi Moderati, la cui presenza nel contesto politico «si sta moltiplicando e sta dando fiducia a molte persone». Dopo essersi presentato per la prima volta nelle Marche, ottenendo quasi il 2%, il partito centrista mira a risultati ancora migliori in Calabria dove già nel 2021 aveva partecipato alle elezioni regionali con Noi con l’Italia. «Avevamo preso 23 mila voti, crediamo di riuscire a raddoppiarli. Siamo cresciuti grazie al lavoro di Pino Galati e di tanti amici che si sono impegnati».
La “quarta gamba” del tavolo di centrodestra
Per il segretario si sta attuando l’obiettivo di «diventare la quarta gamba di quel che tavolo che da 30 anni è il centrodestra. Ormai Noi Moderati è a pieno titolo una delle quattro proposte politiche della coalizione e vuole portare ancora di più questa cultura del centro. Più identità e valori, meno ideologia». Come dimostrato con la grande manifestazione del centrodestra a sostegno di Occhiuto a Lamezia Terme, con migliaia di persone riunitesi in piazza nella convention conclusasi con l’intervento della premier Giorgia Meloni. «Ho percepito – afferma Lupi – l’orgoglio di risentirsi di nuovo protagonisti. Quando la Meloni ha annunciato la fine del commissariamento si è sentito da parte di tutta la piazza un senso di dignità e d’orgoglio di una regione e di un popolo che torna protagonista. Questo – continua – non va mai sottovalutato perché è proprio l’elemento che la politica dovrebbe capire: servire il bene comune vuol dire innanzitutto ridare unità, coesione, orgoglio, dignità al popolo italiano, ma anche a regioni che si sono sempre sentite come il fanalino di coda o considerate come gli untori che sforavano il bilancio pubblico dove la sanità non funzionava». Chiaramente – specifica – «ci sono ancora molte cose da migliorare. Ma credo che questo sia un bellissimo punto di partenza».
«La buona politica di Occhiuto sta portando risultati concreti»
Ancora molte cose da migliorare in Calabria, ma per Lupi il cambiamento è già partito con una “spinta” che arriva proprio dal centro. «La Calabria negli ultimi anni è stata schiacciata da luoghi comuni o da verità che bisogna combattere come la criminalità, la disoccupazione, la migrazione continua. Eppure, questa regione sa dare anche tanto. Io a Milano incontro professionisti di altissimo livello e la maggior parte viene da qui. Oggi la buona politica del centrodestra di Occhiuto sta riportando la Calabria su una strada positiva con atti forti e risultati concreti». Una politica che mette la dignità del popolo al primo posto, seguendo quella tradizione – spiega Lupi – «che parte dalla Democrazia cristiana». Per il leader di Noi Moderati c’è, però, un elettorato di centro a cui puntare e che lascia presagire ampi margini di crescita. «Il bipolarismo è fondamentale, ma quello sbagliato fa male perché si regge sulla descrizione dell’avversario come il male assoluto e il nemico. Il risultato è che sempre meno gente va a votare, come è accaduto nelle Marche e come spero che non accadrà in Calabria». Lupi porta come esempio di “contrapposizione dura” quanto successo con il reddito di cittadinanza, che lui boccia pienamente: «Qui avete il padrino, nel senso positivo del termine, del reddito di cittadinanza. Il dramma è che dopo che vedi che non funziona e che introduce un virus dove l’idea è quella non della dignità del lavoro ma dell’elemosina non puoi ripetere drammaticamente quell’errore. Noi ci siamo opposti, ma abbiamo detto che l’alternativa era un’altra e abbiamo detto che la nostra strada era migliore di quella». “Promosso” invece il reddito di merito proposto da Occhiuto, perché «mette al centro la persona, con gli studenti meritevoli che restano qui e vengono premiati».
Su sanità e giustizia
Il segretario si concentra poi su alcuni temi caldi della campagna elettorale, come la sanità, divenuta ormai centrale nel dibattito politico nazionale. Tante le criticità, tra cui le liste d’attesa e la salute mentale. «Le liste d’attesa sono un problema in tutta Italia, non solo in Calabria. Noi abbiamo messo delle risorse e abbiamo parlato di commissariamenti perché, se le regioni non rispondono alla diminuzione delle liste d’attesa, è giusto che il governo centrale intervenga per ridare questa dignità. Una persona ha il diritto di prenotare una tac e non averla dopo 12 mesi». Una questione prioritaria è anche la salute mentale, la cui cura – spiega – va comparata con quella del medico di famiglia, per questo «alcune regioni si stanno portando avanti sulla possibilità dello psicologo di base». In ambito sanitario la Calabria, riconosce Lupi, «ha fatto dei passi avanti». Tra i cavalli di battaglia di Noi Moderati anche il tema della giustizia: «Ha bisogno di cambiare, è uno strumento fondamentale ma deve essere giusta, vicino al cittadino ed equilibrata. Una giustizia a cui uno si può rivolgere con tempi certi e non sottoposta alle correnti. Oggi succede tutto il contrario di tutto, basta vedere quello che è successo a Garlasco che è una cosa imbarazzante e inimmaginabile. La giustizia ha bisogno di un cambiamento profondo». Per ora tutto rimandato al referendum: «Ci sarà tanta partecipazione e la gente darà un segnale alla politica, ma mi dispiace perché la sinistra non comprende la necessità di cambiamento. Avremmo dovuto approvare la riforma all’unanimità». (redazione@corrierecal.it)
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