Arianna Meloni: «Il Sud è la locomotiva d’Italia». E sulla Calabria: «Sarebbe drammatico affidarla al centrosinistra»
Da Vibo la responsabile della segreteria politica di FdI attacca Landini: «Sciopera in modo strumentale». Critica sul reddito di cittadinanza: «Chi può lavorare, deve poter lavorare»

VIBO VALENTIA Tra selfie e strette di mano, Arianna Meloni lancia lo sprint finale per l’ultimo giorno di campagna elettorale. Nella sala “blu” della Biblioteca comunale di Vibo Valentia, perfettamente abbinata allo stemma di Fratelli d’Italia, la sorella della premier e responsabile della segreteria politica del partito schiva le domande dei giornalisti e affida al palco le sue parole: dal buon governo di Occhiuto agli attacchi al reddito di cittadinanza, non risparmiando dagli attacchi neanche il segretario della Cgil Maurizio Landini. «Non ha scioperato per anni, ora che cresce il lavoro bloccano le piazze. Sono scioperi strumentali» accusa Meloni.
Per Meloni «drammatico» un governo di centrosinistra
L’esponente di Fratelli d’Italia, affiancata sul palco dalla sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro, dal presidente provinciale Pasquale La Gamba e dal coordinatore provinciale di Gioventù Nazionale Pascal Corrado, ribadisce il sostegno ad Occhiuto: «Continueremo con lui quel percorso fatto di progetti, di merito, di visione e anche di orgoglio. L’orgoglio di sentirsi parte di qualcosa. La Calabria è una regione stupenda, meravigliosa, con risorse infinite. Serve una politica che ha progetto e visione». Arianna Meloni definisce «drammatica» l’eventualità che la regione finisca al centrosinistra «perché non hanno progetti, visione né un’idea. Loro si mettono insieme come cartello elettorale con l’unica ambizione di riuscire a dare la spalla al governo di Giorgia Meloni. E devo dire che non mi pare stiano andando benissimo» chiosa l’esponente FdI.


L’attacco a Landini e al reddito di cittadinanza
«Noi – continua – siamo partito dal basso, eravamo un piccolo partito e ora siamo il più grande d’Italia. Siamo il partito del merito, di chi lavora e rispetta le regole, di chi si sente patriota, di chi non lascia i deboli ma che gli tende la mano e cammina spedito verso il futuro e l’innovazione». Meloni cita l’esempio di Francesco Acquaroli, confermatosi presidente delle Marche perché «la nostra classe dirigente dimostra di saper governare. E lo vediamo al governo nazionale, quando siamo arrivati abbiamo trovato un’Italia allo sbando, con mancette elettorali e soldi buttati dalla finestra». Un’occasione per Meloni di attaccare anche il reddito di cittadinanza: «Chi può lavorare deve poter lavorare. Noi abbiamo investito sulle imprese, sui lavoratori, sulla famiglia. Ed è ripartito il lavoro con un milione di posti in più rispetto a prima». Su questo ribadisce l’attacco a Landini: «Sciopera ora che cresce il lavoro, anche quello femminile e cresce il Sud. Bloccano le piazze in modo strumentale perché non sarà bloccando l’Italia che si risolve il problema a Gaza». Sulla guerra in medio-oriente rilancia il piano di pace proposto da Trump e rivendica il fatto che «l’Italia è la prima nazione in Europa e tra le prime al mondo in garantire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza».
«Il Sud locomotiva d’Italia»
Dal punto di vista economico, Arianna Meloni esalta la «centralità» dell’Italia a livello nazionale e la «stabilità», trainata «dal Sud che è diventato locomotiva d’Italia, soprattutto con l’export. Oggi siamo il quarto paese per export al mondo, avendo battuto la Corea del Sud e giocandocela con il Giappone». «Certo – aggiunge – non abbiamo abolito la povertà, non è tutto gratis, non c’è la pace del mondo. Ma continueremo il nostro lavoro». Lotta all’immigrazione illegale, legalità e giustizia, per Meloni si apre la «grande stagione delle riforme», ma la «madre di tutte è il premierato». «Non se ne può puù di vedere in campagna elettorale partiti che si insultato e il giorno dopo del voto si mettono insieme e formano il governo, perché è un tradimento ai cittadini che li hanno votati. Riportiamo la politica alla sua sovranità, perché i cittadini devono sapere chi stanno votando e sapere quali sono progetti e idee.

Wanda Ferro: «La nostra è una Calabria che non abbassa la testa»
In prima fila, l’europarlamentare Denis Nesci, il senatore Fausto Orsomarso, il vicepresidente uscente della Regione Filippo Pietropaolo e i candidati Dalila Nesci e Antonio Schiavello. Sulle imminenti elezioni Wanda Ferro, sottosegretaria all’Interno e candidata per Fratelli d’Italia, si dice serena: «Una campagna elettorale compressa nei tempi e complessa nei temi, ma devo dire una bellissima campagna elettorale. Avremmo voluto girare più territori e essere presenti in altri luoghi, ma abbiamo fatto il nostro massimo, riportando al centro lo sviluppo della Calabria. La lista di Fratelli d’Italia, della quale vado molto orgogliosa, non ha pacchetti di voti ma grandi idee e grandi capacità per il futuro, ma soprattutto la volontà di parlare di quella Calabria con una narrazione positiva, iniziata con Iole Santelli e proseguita con Roberto Occhiuto. Una Calabria energica, che non abbassa la testa, che non arriva con il cappello in mano e che avrà sempre un rapporto più diretto e forte con il Governo centrale a guida Giorgia Meloni». (ma.ru.)
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