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Il boom di Pitaro nella “debacle” vibonese: le grandi uscite di scena e le sorprese

Il ritorno da trascinatore di Noi Moderati per l’ex consigliere. La grande attesa di Michele Comito e qualche new entry nel panorama politico locale

Pubblicato il: 07/10/2025 – 19:00
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Il boom di Pitaro nella “debacle” vibonese: le grandi uscite di scena e le sorprese

VIBO VALENTIA Nella debacle generale della provincia vibonese, che passa da 4 consiglieri regionali a 1, emerge un solo vincitore. Un exploit all’apparenza inatteso, ma che lungo la Costa degli Dei era già nell’aria: quando Vito Pitaro si muove in silenzio, gli attenti osservatori politici prevedono che una “sorpresa” è in arrivo. Così dopo il breve mandato alla Regione nel 2020, Pitaro ha scelto di restare alla finestra sia alla tornata del 2021 sia alle ultime elezioni comunali, quando è rimasto all’ombra dell’ingombrante e magnetica figura dell’avvocato Franco Muzzopappa. Un percorso strategico che lo ha portato, negli anni, a cambiare “casa”, fino a radicarsi nell’attuale Noi Moderati ed ergendosi a trascinatore del partito di Maurizio Lupi, trainato oltre la soglia di sbarramento con quasi 12 mila voti.

I consiglieri uscenti: Comito si accoda a Ionà

Chi rischia, al momento, di restare fuori definitivamente dal Consiglio regionale è un suo ex compagno di viaggio: Michele Comito, esponente di Forza Italia e consigliere regionale uscente, questa volta candidato nella lista Occhiuto Presidente. Oltre 6 mila e 400 i voti presi, superato di qualche centinaio dal vicesegretario regionale di FI Emanuele Ionà, con Comito che ora spera nei movimenti di “giunta”. Restano fuori anche gli altri consiglieri regionali uscenti: per Antonio Lo Schiavo pesa il mancato “quorum” da parte di Alleanza Verdi Sinistra, mentre per Raffaele Mammoliti, che porta a casa, comunque, un buon bottino di voti (4761, terzo dem nella circoscrizione di centro), pagano dazio forse le troppe divisioni (leggasi anche dispersioni) tra i democratici. C’è poi il paradosso elettorale di Francesco De Nisi: ben 7314 voti, il più votato di Casa Riformista a livello regionale. Seggio che, però, è scattato al “Nord”, con il consigliere regionale uscente che ha di fatto contribuito all’elezione dell’alleata cosentina.

Da Maria Limardo all’exploit di Del Giudice

Sotto i big, almeno per notorietà politica, non mancano le curiosità. A partire dal dato di Maria Limardo, ammaliata dal progetto politico di Matteo Salvini: l’ex sindaca del capoluogo nella sua traversata fino a Palazzo Campanella si ferma ai 2018 voti, di cui solo 544 nel capoluogo da lei amministrato. Oltre le aspettative il risultato di Maria Ylenia Fera, moglie dell’ex sindaco di Capistrano Marco Martino, che raggiunge i 2265 voti con Forza Italia. In quota Fratelli d’Italia non sfonda l’ex grillina Dalila Nesci, che non va oltre gli 820 voti, superata dal consigliere comunale del capoluogo Antonio Schiavello con 1303 voti. Nel campo degli “sconfitti” si fa notare il dem Luigi Tassone, che perde circa mille elettori rispetto all’ultima apparizione ottenendone 3266 e piazzandosi, in ogni caso, al primo posto tra i candidati vibonesi non eletti (esclusi i consiglieri uscenti). Tra i cinque stelle prova “solida” dell’assessore vibonese Marco Miceli e della new entry Chiara Patertì, mentre l’altro membro della giunta del capoluogo Stefano Soriano, candidato con Democratici Progressisti ottiene 1810 voti. Tra le sorprese Francesco Del Giudice, neurologo vibonese che alla prima esperienza politica ottiene oltre 2200 preferenze, sfiorando di qualche centinaia di voto l’elezione con la lista Tridico Presidente. Proprio riguardo la giunta comunale del capoluogo, da vedere se nei prossimi giorni ci sarà un effetto Alecci: il consigliere regionale di Soverato, rieletto con oltre 12 mila voti, risulta nel comune vibonese il secondo dem più votato dietro Mammoliti. Proprio a lui fa riferimento il gruppo consiliare Democratici e Riformisti per Vibo, negli ultimi mesi “grana interna” per il sindaco Enzo Romeo. (ma.ru.)

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