Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

La cattura

‘Ndrangheta a Lamezia, l’ultimo pranzo per Vincenzo Giampà: fine della latitanza estiva per il cognato del “Professore”

La fuga di “Camacio” è terminata domenica. I Carabinieri lo hanno trovato a casa dei familiari. Il 57enne dovrà scontare 8 anni di carcere per residui di pena

Pubblicato il: 08/10/2025 – 13:00
di Giorgio Curcio
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
‘Ndrangheta a Lamezia, l’ultimo pranzo per Vincenzo Giampà: fine della latitanza estiva per il cognato del “Professore”

LAMEZIA TERME Tradito dal pranzo domenicale, scovato nelle più classiche delle location: la propria abitazione. È terminata così la latitanza (seppure breve) di Vincenzo “Tino” Giampà (classe 1968) per tutti noto come il “Camacho” (o Camacio), un probabile riferimento all’aspetto robusto e ai baffi, richiamando il pugile portoricano Héctor “Macho” Camacho, come raccontarono alcuni pentiti. I Carabinieri del Nucleo operativo di Lamezia Terme lo hanno prima individuato e poi catturato domenica in un blitz lampo. I militari hanno monitorato gli spostamenti dei familiari di “Camacio” mentre il loro intuito e il fiuto investigativo hanno fatto il resto. Convinti che Vincenzo Giampà avesse raggiunto i parenti, venti militari esternamente hanno circondato e cinturato l’edificio mentre all’interno un’aliquota di militari ha fatto irruzione.
Una volta entrati nell’abitazione si sono trovati davanti sei componenti della famiglia ma una tavola imbandita e apparecchiata per 7 persone. A quel punto i carabinieri hanno esteso le ricerche in tutta l’abitazione, fino al sottotetto dove effettivamente il latitante è stato individuato, in un giaciglio di fortuna, e tratto in arresto. A tradirlo l’età, 57 anni, e il fiato corto di “Camacio”, pronto ora a scontare una condanna a 8 anni di carcere.

L’operazione “Medusa”

Una latitanza breve, giusto il tempo di godersi l’estate prima di una carcerazione che, per residui di pena per alcune condanne accumulate, sarà di 8 anni. L’ennesimo capitolo di una lunga parabola criminale di uno dei soggetti più importanti della ‘ndrangheta di Lamezia Terme e protagonista di un’epoca storica e, almeno in apparenza, ormai lontana. Vincenzo Giampà il “Camacio” è considerato un affiliato di prim’ordine della omonima cosca capeggiata da Francesco Giampà “il Professore” con il quale peraltro è legato da vincoli di parentela seppure indiretti. Il 57enne è infatti il marito della sorella della moglie dell’ex boss lametino.
Tra le prime inchieste ad inquadrare la figura di Vincenzo Giampà il “Camacio” c’è Medusa, storico blitz che a Lamezia Terme nel giugno del 2012 portò alla decapitazione della potente e storica cosca Giampà al cui vertice all’epoca c’era proprio “il Professore”. Secondo le ricostruzioni investigative, poi confermate in larga parte nella fase processuale, il “Camacio” avrebbe condotto per anni un ruolo di primo piano nella gestione del traffico illecito di sostanze stupefacenti e, per conto del cognato Vincenzo Bonaddio, si sarebbe occupato anche delle estorsioni, dell’usura oltra che fare da mandante nell’esecuzione di alcuni atti intimidatori a Lamezia Terme.  

I pentiti

Ad inchiodare “Camacio” Giampà, oltre alla inchieste della Dda di Catanzaro, anche le dichiarazioni di una serie di collaboratori di giustizia di primo piano: Angelo Torcasio e Francesco Michienzi, ma anche Saverio Cappello, Rosanna Notarianni e Battista Cosentino. Tutti d’accordo nel ritenere Vincenzo Giampà quale «soggetto appartenente alla omonima organizzazione criminale». Il “Camacio” avrebbe condotto l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti per conto della cosche facenti capo ai Giampà di Lamezia Terme e ai fratelli Fruci di Acconia di Curinga. Il “Camacio”, in particolare, sarebbe stato indicato a Francesco Michienzi proprio dai fratelli Fruci «per trattare droga, mentre per le cose serie come estorsioni era stato indirizzato a Vincenzo Bonaddio». Anche perché, come sostenuto da Michienzi e poi da Angelo Torcasio, Vincenzo Giampà «è stato sempre comandato direttamente dal cognato Vincenzo Bonaddio».

Le estorsioni a Mangiardi e Crapella

Il 57enne è tra i protagonisti di una vicenda storica di Lamezia Terme, diventata poi il simbolo della lotta alla ‘ndrangheta e della ribellione al potere imposto dai clan lametini contro gli imprenditori. Il riferimento è al testimone di giustizia Rocco Mangiardi finito nel mirino dei Giampà agli inizi del 2000, come poi sarebbe emerso dell’inchiesta “Progresso”. Le richieste estorsive – e relative minacce – avevano preso forma proprio attraverso il “Camacio”. Quest’ultimo, dopo alcune telefonate, si era presentato nel negozio di autoricambi di Mangiardi, offrendo la propria intermediazione con gli ambienti criminali «per risolvere la situazione». Ma le minacce erano state comunque violente e mafiose, con frasi del tipo «ti faccio saltare in aria il magazzino, ti ammazzo senza pietà».
Nel mirino della cosca, poi, era finito il commerciante Giuseppe Crapella. L’incubo del tentativo di estorsioni si era materializzato attraverso minacce e atti intimidatori come l’incendio di auto e con il rinvenimento di una testa di capretto davanti all’abitazione di alcuni parenti della vittima e in diverse telefonate minatorie. Crapella, a sua insaputa, era finito in alcune intercettazioni ambientali effettuate presso la sede dell’ALA ovvero l’0Associazione Antiracket di Lamezia Terme. Il commerciante-vittima raccontava di «aver avuto un incontro con tale Vincenzo Giampà alias il “Camacio” proprio per accordarsi sul pagamento di una estorsione» e «il “Camacio” gli aveva chiesto inizialmente uno stipendio mensile di 500 euro, ma — al rifiuto del Crapella — concordarono il pagamento forfettario di 15.000 euro in tre tranches di 5.000, per poter lavorare tranquillo e non subire più atti intimidatori», si legge fra le carte dell’inchiesta Medusa. (g.curcio@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

Argomenti
Categorie collegate

x

x