Ciacco: le 13 ambulanze ferme davanti al pronto soccorso certificano il fallimento del 118
Il consigliere comunale e provinciale della città di Cosenza interviene sull’emergenza segnalata ieri dal sindaco Franz Caruso

COSENZA “Le 13 ambulanze ferme davanti al Pronto soccorso dell’Ospedale di Cosenza sono la certificazione del clamoroso fallimento organizzativo del 118. Un fallimento, vergognosamente, annunciato, nonostante i tronfi proclami pomposamente diramati dalla Cittadella. E vi spiego il perché”: così il consigliere comunale e provinciale della città di Cosenza Giuseppe Ciacco (Pd) interviene sull’emergenza segnalata ieri dal sindaco Franz Caruso. Quelle 13 ambulanze hanno trasportato 7 codici rossi. Cosicchè gli altri 6 pazienti, pure trasportati in Pronto soccorso, non erano in codice rosso. Il che, cosa significa? Significa, esattamente, questo: quei 6 pazienti, forse, non dovevano essere trasportati in Ospedale! E, allora, si tratta di 6 accessi, verosimilmente, inappropriati. E l’inappropriatezza dei ricoveri determina il patologico e dannoso sovraffollamento del Pronto soccorso dell’Annunziata, presso il quale, giusto per inciso, si riversa, a livello provinciale, la quasi totalità della mastodontica domanda in termini di emergenza-urgenza”.
E qual è la causa dell’inappropriatezza? si chiede Ciacco, dando questa risposta: “La preponderante causa dell’inappropriatezza è l’inadeguata valutazione del caso clinico al momento del soccorso. E, qui, entra in gioco il fallimento del 118. A Cosenza ci sono 36 postazioni del 118, ma solo 4 postazioni sono dotate del medico titolare. Si, proprio così: su 36 postazioni, solo 4 hanno il medico. Il che, cosa determina? Determina che, nella stragrande maggioranza dei casi, l’ambulanza parte senza medico a bordo. E la mancanza del medico a bordo può generare due disastrose condizioni, che, poi, sono le due facce della stessa medaglia. Infatti, da una parte, la mancanza del medico a bordo può trasformare, in difetto di una qualificata assistenza, un infarto in una morte evitabile, dall’altra parte, in difetto di una opportuna selezione, può ospedalizzare un paziente non bisognoso del ricovero in Pronto soccorso. E, allora, se già un accesso inappropriato determina una perniciosa distorsione, figurarsi, poi, 6 accessi inappropriati, maturati, fra l’altro, contestualmente: il Pronto soccorso va in tilt! A discapito, ahimè, dei veri codici rossi! E, attenzione, che, nelle condizioni date, gli accessi inappropriati si possono ripetere, ciclicamente, nella stessa giornata, nella stessa settimana, nello stesso mese. E, allora, è il servizio del 118, che è un autentico colabrodo. Ma non già per colpa dei medici e degli infermieri, il cui spirito di abnegazione è, semplicemente, esemplare, i quali, fra l’altro, come dice assai incisivamente il sindaco di Cosenza Franz Caruso: non sanno più a che santo votarsi. Ma la colpa è ascrivibile alla dissennata organizzazione del servizio, figlia di un cerchio magico, complice di uno scellerato venditore di fumo, al quale non frega nulla della vita dei calabresi”.
Secondo l’esponente dem “la situazione ha drammaticamente superato il limite di guardia e, allora, fa bene il mio Sindaco a sollecitare una corale mobilitazione delle Municipalità a difesa della salute delle comunità amministrate. Con la salute della gente, qui in Calabria, nessuno può permettersi il lusso di fare il gioco delle tre carte. Neppure il potestà di turno!” conclude Ciacco.