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La «Calabria che accoglie»

Oltre i muri e le guerre: la rete calabrese per l’affido e l’adozione. «Le famiglie sono ancora vive» – VIDEO

Nasce “Progetto Casa”, un percorso condiviso tra famiglie, associazioni e istituzioni per ridare futuro ai bambini senza famiglia. Dalla Calabria un modello di accoglienza che mette al centro la resp…

Pubblicato il: 11/10/2025 – 15:12
di Giorgio Curcio
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Oltre i muri e le guerre: la rete calabrese per l’affido e l’adozione. «Le famiglie sono ancora vive» – VIDEO

LAMEZIA TERME Un po’ in controtendenza rispetto ai temi nazionali, un po’ affrontando i limiti generati dai conflitti internazionali e, soprattutto, quelli esplosi in Europa negli ultimi anni, continua il viaggio della speranza che lega famiglie (anche calabresi) e nuove adozioni. C’è un nuovo “Progetto Casa” illustrato questa mattina alla Comunità Progetto Sud, a Lamezia Terme, che promette di superare queste criticità, ma soprattutto di creare una rete di assistenza e supporto per le famiglie.  
Culturale da un lato, promozionale dall’altro: questo il senso dell’iniziativa – finanziata per 18 mesi dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – che a detta degli organizzatori presenti questa mattina, testimonia come le famiglie, anche quelle calabresi, siano ancora attive e abbiano voglia di guardare oltre le proprie case e incontrare le persone, soprattutto le più fragili.   

Informazione e rete di istituzioni

«Serve, intanto, una informazione diffusa, perché spesso le famiglie non sanno quali siano i percorsi che poi devono seguire, e poi c’è bisogno anche di una rete di istituzioni: i tribunali per i minorenni, i servizi sociali, tutte quelle che sono poi le realtà deputate a camminare, ad accompagnare e a favorire questa esperienza». Così a margine dell’iniziativa Mario Nasone, presidente del Centro Comunitario Agape. «Siamo ottimisti che la Calabria risponderà anche a questo nostro progetto e cercheremo di creare una rete che sia la più forte possibile e dove anche i mass media hanno un ruolo importante per fare una corretta informazione». Già perché l’obiettivo centrale è comunque l’affido – percorso differente rispetto a quello dell’adozione – ma con lo stesso obiettivo: dare una famiglia a migliaia di bambini calabresi, ma anche a livello anche internazionale. 

Un limite: i conflitti internazionali

A complicare lo scenario negli ultimi anni sono i conflitti e i rapporti deteriorati tra Paesi quali Russia, Bielorussia e Cina, ma anche alcuni paesi del Sud America. E ovviamente l’Ucraina, paese attualmente invaso dall’esercito russo. «Quindi, se da un lato servono delle azioni a livello interno per rendere più sostenibile economicamente per le famiglie l’esperienza dell’adozione internazionale, dall’altro dobbiamo intanto auspicare maggiore pace nel mondo, e questo è un tema che sta veramente avvelenando l’aria per tutti quanti, e dall’altro il rilancio di accordi internazionali per l’adozione», sostiene Adriano Bordignon ovvero il presidente nazionale del “Forum Associazioni Familiari”, anche lui presente oggi a Lamezia Terme.

Don Giacomo Panizza: «Servono grandi capacità di donazione»

Padrone di casa e, ancora una volta, sostenitore di un nuovo progetto sociale per la Calabria, don Giacomo Panizza della “Comunità Progetto Sud”. «Queste tematiche non può affrontarle uno “Stato della mutua” o la popolazione che magari corre dietro a quattro soldi per aiutare un bambino o una bambina. Ci vogliono famiglie motivate all’accoglienza perché i bambini saranno esigenti perché hanno già avuto, specialmente per l’adozione, un rifiuto. E allora, questa preparazione all’accoglienza, sia nell’affido che nell’adozione, è una cosa di grandi sentimenti, ma anche di grandi capacità di donazione. Cioè, accogliersi lì per i più maturi per gli adulti e donarsi». (g.curcio@corrierecal.it)

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