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«No a controriforme reazionarie per riportare la scuola a un modello autoritario»

Sinistra Italiana Calabria contro le nuove indicazioni del ministro Valditara

Pubblicato il: 22/10/2025 – 12:10
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«No a controriforme reazionarie per riportare la scuola a un modello autoritario»

LAMEZIA TERME «Sinistra Italiana Calabria dice no alle nuove indicazioni nazionali per il curricolo del ministro Valditara, ritenendole un inutile e pericoloso ritorno al passato. Ci sono delle controriforme reazionarie che possono essere effettuate a costo zero nel tentativo di riportare la scuola pubblica italiana a un modello di istruzione e formazione autoritario, trasmissivo e selettivo. È quanto sta accadendo alle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia, della scuola Primaria e della secondaria di primo grado. Queste sono, di fatto, le linee guida per la progettazione degli obiettivi di apprendimento e dei contenuti disciplinari ad essi connessi. Le Indicazioni 2025, volute dal ministro del MIM (ministero dell’istruzione e del merito), attraverso la commissione Perla, riportano la scuola pubblica italiana a un’impostazione gentiliana, tendente a realizzare un modello autoritario ed elitario, in netta contrapposizione ai principi costituzionali di un sistema formativo per tutti e aperto a tutti». Lo scrivono in una nota Francesco Tallarico e Rita Militi di Sinistra Italiana Calabria. «Sinistra Italiana – aggiunge la nota – pone l’attenzione circa la ridefinizione degli obiettivi di apprendimento e la figura del docente. Assistiamo a uno stravolgimento fin dall’incipit. Mentre le Indicazioni del 2012 si riferivano a Cultura, scuola e persona delineando un percorso democratico, laico e critico, le nuove indicano un percorso diverso: persona, scuola e famiglia, favorendo una visione etnocentrica che enfatizza l’occidentalismo e il concetto di appartenenza nazionale con la riproposizione dello studio della storia come racconto aneddotico e trascurando la funzione delle fonti storiche. Si elimina il concetto di cultura come elemento dinamico che orienta l’individuo nelle scelte, utilizzando le conoscenze e il sapere nei contesti di vita al fine di esercitare cittadinanza. Emerge una figura di docente che ci preoccupa molto; un insegnante da libro Cuore, con un’impostazione autoritaria: il docente trasmette dei contenuti disciplinari e l’alunno apprende, come un sacco da riempire di nozioni; “teste ben piene” anziché “teste ben fatte”. In tale contesto si nega ogni dimensione di reciprocità e di relazione all’interno dei processi di apprendimento. Il prefigurato autoritarismo del docente è smentito poi da una serie di contenuti disciplinari che l’insegnante deve somministrare, tra l’altro con una notevole confusione tra quelli che sono gli obiettivi di apprendimento e i contenuti per perseguirli, in netto contrasto con il principio costituzionale della libertà di insegnamento. In effetti, il Consiglio di Stato ha rilevato delle contraddizioni rispetto al dettato costituzionale e ha insistito nel sottolineare che non era necessario rivedere le Indicazioni del 2012; queste rimangono un documento pedagogico-didattico attualissimo per avviare all’interpretazione dell’attuale società. La scuola pubblica che noi vogliamo è quella che si riconosce nell’art 3, comma 2, della Costituzione: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona all’effettiva partecipazione di tutti all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Gli elementi di questa riforma non vanno in questa direzione, anzi sono un atto politico finalizzato a un modello di scuola e quindi di società che si rifà alle scelte del governo in carica e non ai bisogni di formazione delle nuove generazioni. Sinistra Italiana Calabria organizzerà a breve un seminario di riflessione sulla scuola pubblica, durante il quale verranno presentati i punti chiave della proposta di legge di iniziativa popolare che ha come obiettivo la riduzione del numero degli alunni per classe».

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