Dalla fibromialgia all’anoressia, dalla Sma alle malattie rare, arrivano le nuove cure gratuite per i cittadini
Dopo otto anni vengono aggiornati i Livelli essenziali di assistenza (Lea), che introducono nuove cure nel perimetro del Servizio sanitario nazionale

L’aggiornamento prevede l’esenzione dal ticket per nuove malattie croniche come fibromialgia, idrosadenite cronica suppurativa e malattia polmonare da micobatteri non tubercolari ed il potenziamento degli screening per i tumori ereditari del seno e dell’ovaio. Viene ampliato anche lo screening neonatale con otto nuove patologie genetiche rare, tra cui il test per l’atrofia muscolare spinale (Sma) e per le immunodeficienze combinate gravi (Scid). Sono previste anche nuove sedute individuali e collettive per i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, oltre a prestazioni aggiuntive per il controllo della gravidanza. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, entro la fine dell’anno i cittadini potranno accedere a questo nuovo pacchetto di cure gratuite o soggette al solo ticket. L’intesa è arrivata in Conferenza Stato-Regioni, supportata da risorse aggiuntive pari a 150 milioni di euro. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato: «Dopo otto anni aggiorniamo i Lea, ampliando le prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale. È un passo avanti verso cure innovative, nuovi screening ed esenzioni. Un segnale concreto di attenzione ai bisogni di salute dei cittadini».
Restano escluse dal nuovo aggiornamento dei Lea, le tre patologie presenti nel Piano nazionale cronicità, obesità, endometriosi ed epilessia, che coinvolgono complessivamente 10 milioni di cittadini.
Le novità in oncologia
Tra le novità, lo screening e la sorveglianza attiva per i tumori della mammella e dell’ovaio in portatrici di mutazioni genetiche Brca1 e Brca2. Come spiega Francesco Cognetti, presidente della Foce, il target stimato è di circa 10mila donne l’anno. Sono previsti 45 pannelli di test molecolari per mutazioni in 22 tipi di tumori solidi ed ematologici, utili a verificare l’uso di 62 farmaci a bersaglio molecolare già approvati e rimborsati da Aifa. Sono inclusi anche i test genomici per il carcinoma mammario ormono-responsivo in stadio precoce, per scegliere il trattamento più appropriato dopo l’intervento chirurgico ed evitare la chemioterapia in molti casi. Cognetti aggiunge: «Occorre vigilare sull’applicazione dei Lea, poiché in passato si è osservata una forte disomogeneità tra le Regioni». (redazione@corrierecal.it)
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