Nuovo ospedale di Cosenza, il Consiglio di Rende approva all’unanimità lo schema di convenzione
Principe: «Giornata storica, il policlinico non nasce nel deserto». La centralità di Settimo e la sponda di Salvini e della Regione

RENDE «È un momento che non oso definire storico visto che al tempo d’oggi si usa fare a ogni canto del gallo, ma a parte le definizioni è un consiglio importante: con lo schema di convenzione, che mi auguro approveremo all’unanimità, parte una procedura che porterà alla costruzione, accanto alla facoltà di medicina, del nuovo ospedale»: Sandro Principe non nasconde l’emozione nell’aprire la seduta del consiglio comunale urgente con un solo punto all’ ordine del giorno. Il sindaco fissa subito i paletti, parlando di Azienda ospedaliera universitaria e di “policlinico” volendo semplificare. «Ma è naturale – chiosa il sindaco – che la scelta della facoltà di medicina avrebbe portato alla realizzazione del nuovo polo lì». Non mancano i cenni alle polemiche rinfocolatesi negli ultimi giorni, con la sponda cosentina – tanto istituzionale quanto movimentista – che torna a parlare di scippo: «Nulla da dire sulle guerre tra bande, miriamo da decenni a questo risultato che oggi arriva: ho trovato articoli di venti anni fa dove parlavo della facoltà di medicina all’Unical. Dovevamo forse presentarci in Consiglio votando contro? Oggi è il giorno della grande soddisfazione per una piccola utopia che si realizza», continua Principe.
La viabilità
Poi le prospettive sulle opere collegate: «Il nostro impegno – argomenta il sindaco di Rende – è collegare questa infrastruttura a tutte quelle stradali e ferroviarie, i consiglieri che fanno propaganda consultino il piano regolatore del 2001 tornato in vigore dopo la revoca del PSC delle amministrazioni precedenti, vi troveranno già lo svincolo di Settimo. Nessun problema di compatibilità urbanistica nella destinazione all’Unical dei terreni: ci impegniamo a dare tutti i pareri e i permessi e a fare eventuali modifiche se necessario». Una parte dei collegamenti verso Settimo è già pronta, assicura Principe, «per il resto c’è l’impegno della Regione a completare i finanziamenti: queste opere saranno finite e pronte ben prima del policlinico stesso». Non solo: «Per la stazione ferroviaria di Santa Maria di Settimo e altri collegamenti il ministro Salvini si è impegnato a riconoscere le opere accessorie e destinare a Rende parte dei 42 milioni a disposizione per enti locali», in particolare «nella rotatoria di Laconi e un ponte sul fiume Settimo. Abbiamo chiesto alla Regione di supportarci nel rapporto con il ministero. Il policlinico non nasce nel deserto del Sahara! Chi non ci crede può ricorrere a supporti chimici che favoriscano la digestione» ironizza poi Principe riferendosi ai detrattori.
Il futuro dell’Annunziata e le Case di comunità
«Non so quanti anni ci vorranno per vederlo funzionante, né dire se dovrà essere solo policlinico per la ricerca e la didattica del triennio e della specialistica o fare anche assistenza e ricoveri come è accaduto nelle grandi città. Dagli atti risulta che fungerà anche da hub per il capoluogo e la provincia di Cosenza» aggiunge. «È certo che, nelle more, da cittadino dico che la Regione deve rendere l’Annunziata un ospedale funzionante al meglio per i cittadini che devono curarsi, senza discriminazioni legate alle disponibilità economiche o rinunce alle cure. L’Unical – riflette Principe – ha dato un apporto di luminari, quindi si può tornare a un passato glorioso per l’ospedale civile di Cosenza. Il pronto soccorso è nodale, è sovraccarico perché la medicina di territorio è stata depotenziata – a Rende il poliambulatorio fa circa un milione di prestazioni l’anno – la nostra Casa di comunità qui ha iniziato i lavori, ho chiesto subito almeno una Tac e una risonanza magnetica». Infine un riferimento alla sinergia istituzionale che è anche un appello: «Il presidente Occhiuto – che ha meriti innegabili come il rettore Leone, apprezzo la loro determinazione – intervenga presto sulla medicina territoriale, e sul pronto soccorso di Cosenza: la destra ha tagliato i posti letto, è un dato storico come quello degli ospedali chiusi da Scopelliti».
Il dibattito in aula
Tenuta (Psi) annuncia voto favorevole (ma mette in guardia: “Buttare fumo negli occhi sarebbe ingiusto per i cittadini, soprattutto per quelli che soffrono e hanno bisogno di cure”), come La Deda (Rende Avanti), Castiglione (Rende Riformista) e De Bartolo (IdM); dalla minoranza, Galassi (Rende Azzurra) nel doppio ruolo di consigliere e medico chiede chiarezza sul futuro della struttura (hub o policlinico?) pur allineandosi al resto dell’assemblea sul voto favorevole così come Bilotti, Trombino (FdI) e Garritano (Futuro) che declina in chiave locale lo slogan occhiutiano alle ultime Regionali “in 4 anni più che in 40”; Principe rintuzzerà: «Mi sembra un po’ esagerato, però i 4 nuovi ospedali Occhiuto li sta costruendo, mentre Scopelliti fece pollice verso».
Ricostruzioni a parte, ma con l’innegabile dato politico di una convergenza tra i due blocchi su un tema caldo e trasversale come la sanità, alla fine lo schema viene approvato all’unanimità in poco più di un’ora. “Potevo andare a firmare direttamente a Catanzaro ma ho preteso un passaggio in Consiglio” rivendica Principe prima della votazione. (EFur)
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