Avvocato aggredito e accoltellato a Corigliano Rossano: sei anni di carcere per l’assalitore
Il Gip di Castrovillari ha condannato Gabriele Politano per l’attacco all’avvocato Morrone. Il legale lancia l’allarme sul clima di ostilità crescente verso la categoria

COSENZA Si è concluso con un verdetto di colpevolezza il processo che ha coinvolto il noto avvocato Natale Ermenegildo Morrone, vittima qualche mese addietro di una violenta aggressione (la vittima fu accoltellata) all’interno del proprio studio legale da parte di un cliente a Corigliano-Rossano. L’imputato, Gabriele Politano, è stato condannato a sei anni di reclusione, pena già detratta dalla diminuzione di un terzo, sconto ottenuto grazie alla scelta del rito abbreviato, oltre alle pene accessorie di interdizione dai pubblici uffici e di risarcimento del danno. Il processo è stato celebrato dinanzi al Gip di Castrovillari. «I miei ringraziamenti prima di tutto vanno al collega avvocato Ettore Zagarese per aver assunto l’incarico di rappresentarmi con il rigore e la professionalità lo contraddistinguono e all’Ordine degli Avvocati di Castrovillari per la vicinanza manifestatami sin da subito – ha dichiarato l’avvocato Morrone – La mia partecipazione al processo come parte civile non è stata dettata da motivazioni personali, altrimenti avrei agito direttamente nelle sedi civili, ma dalla volontà di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul crescente clima di ostilità e rischio che investe la nostra categoria.

L’aggressione subita – continua l’avvocato Morrone – evidenzia un problema sistemico: gli avvocati, garanti dei diritti e della legalità, operano sempre più spesso in contesti ad alta tensione, senza adeguati strumenti di protezione. E’ necessario che le istituzioni intervengano con misure concrete a tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro, compresi gli studi legali». Morrone sottolinea come l’episodio non possa essere archiviato come un episodio isolato, ma rappresenti un campanello d’allarme. «La giustizia non può arretrare di fronte alla violenza. Continuerò a svolgere la mia professione con lo stesso impegno civile di sempre, confidando che quando accadutomi e le conseguenze che ne derivano da simili gesti siano di monito».
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