Pd, scontro in direzione. «Invece di fare opposizione abbiamo accarezzato Occhiuto»
La minoranza attacca i consiglieri uscenti (e Iacucci incassa, in prima fila). Critiche anche a Irto. Il segretario Lettieri: a breve vertice con Franz Caruso

COSENZA Una sorta di “nucleo di valutazione interna e permanente” sull’operato della pattuglia dem a Palazzo Campanella, visto che nella consiliatura precedente «i nostri consiglieri non hanno fatto opposizione ma carezze al presidente Occhiuto». Il j’accuse va in scena – con Franco Iacucci in prima fila, fortunatamente per lui l’ex capogruppo Mimmo Bevacqua è assente – durante la direzione provinciale del Pd di Cosenza, ieri pomeriggio nella federazione di corso Mazzini. L’attacco senza mezzi termini viene da Pino Le Fosse, sconfitto al congresso da Matteo Lettieri, e riporta il clima tra i dem cosentini ai lunghi coltelli della sfida di primavera.
È un attacco frontale quello di Le Fosse, che attualmente rappresenta la minoranza del partito ma appena può marca le differenze in occasioni pubbliche, un po’ come fece a inizio luglio al President Hotel per il varo della segreteria Lettieri: ieri, nella sonnecchiante riunione tra intimi (nella saletta siedono una ventina di tesserati o poco più, al tavolo c’è la presidente provinciale Francesca Brancichella accanto al segretario) Le Fosse ha iniziato il suo intervento “breve ma intenso” chiedendo anzitutto di fare un’assemblea ma non in orari come questi, «qui ci sono anche compagni che lavorano e alle 15 non tutti possono prendersi un permesso. Anche questo è un modo per aprire una voragine con la base e gli iscritti». Critica neanche troppo velata alle modalità di convocazione della direzione da parte di Lettieri, che l’ha posticipata di 48 ore per impedimenti personali, osservazioni arrivate anche dalla segretaria di circolo Rosi Caligiuri.
«Matteo, falla subito la segreteria – incalza Le Fosse –. I 5 Stelle con Tridico avevano la loro struttura e nella campagna per le Regionali hanno potuto dare il massimo, noi no. Lo svolgimento della campagna elettorale ce lo comunicavano loro…». Critiche anche a proposito della composizione delle liste: «È triste che la storica federazione di Cosenza sia ridotta a questa situazione, certo la congiuntura vale per tutti ma le liste vanno fatte sul territorio e non in quella finta direzione fatta da noi alle 2 di mattina, le liste non le deve fare il padreterno… Umberto (Federico, ndr) lo abbiamo mandato in un’altra lista (Democratici Progressisti, ndr) dove ha perso. Le liste erano deboli anche sul piano della presenza sul territorio: ne abbiamo lasciati molti scoperti, non solo non conosciamo il territorio ma ignoriamo gli alert come a Corigliano Rossano, consegnata in mano a Gallo e Straface. Adesso facciamo tesoro degli errori – questo l’invito finale di Le Fosse prima della stoccata definitiva – e alla Regione non comportiamoci come con il gruppo Pd che non ha fatto opposizione ma carezze a Occhiuto. La Calabria ha tante emergenze da portare all’attenzione del Consiglio regionale, chi è all’opposizione deve fare battaglie». Da Le Fosse infine anche un attacco al segretario regionale Nicola Irto, criticato per la sua assenza a Cosenza e provincia.

La relazione del segretario
E dire che la direzione provinciale del Pd si era aperta con un applauso di augurio alla neoeletta consigliera regionale Rosellina Madeo nel giorno della proclamazione in tribunale. Matteo Lettieri (nella foto in alto il suo intervento) è ottimista a proposito di un campo largo patrimonio su cui lavorare e da confermare («Speriamo nella vittoria Puglia e in Campania, in Veneto è difficile») e ridimensiona al ribasso anche la sconfitta di Tridico («Abbiamo perso per 14mila voti totali»). Poi la prospettiva: «Dobbiamo riorganizzarci da oggi per non farci trovare impreparati domani – detta il segretario –. A breve comunicherò la nuova segreteria, ma bisogna anche allargare la base».
Due le proposte in questa direzione, ovvero riorganizzare il partito da un lato con aree tematiche “virtuali” presiedute da esponenti delle università e società civile e dall’altro attraverso 9 macro aree “geografiche” per radicare il partito nei territori: «Penso alle vecchie zonali» spiega Lettieri.
Tornando all’analisi del voto, non può mancare un riferimento al “caso” Francesco De Cicco non iscritto al Pd – «il sindaco dem Umberto Federico ha preso in quella stessa lista oltre 4mila voti, bene anche Nicoletti nella Lista Tridico» – e Lettieri vede il bicchiere mezzo pieno affermando che «abbiamo contribuito anche con candidati che non erano nella lista Pd».
Certo non nega i «tanti problemi nel partito soprattutto a Cosenza» e striglia qualche iscritto invitandolo a evitare fughe in avanti dei circoli, suggerendo di «parlare con una voce unica – quella della federazione – pur nel rispetto dell’autonomia del singolo circolo».
Poi i casi Comune e Provincia: «Nei prossimi giorni – così Lettieri – chiederemo un incontro al sindaco Franz Caruso alla presenza anche della segretaria di circolo» (nei giorni scorsi la richiesta di un incontro cui era seguita una frenata da parte di alcuni iscritti).
Sulle Provinciali, infine, il segretario Matteo Lettieri annuncia a breve incontri con sindaci e amministratori del Pd.
Domani è in programma la direzione regionale, quella provinciale del litigioso Pd cosentino ha messo tanti temi sul tavolo; poi, a un certo punto, il cronista è stato allontanato perché i panni sporchi si lavano in casa. O in federazione. (EFur)
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