Addio a Lorenza Rozzi, la donna della “doppia resistenza” dall’Emilia Romagna alla Calabria
Dolore per la scomparsa della signora Rozzi, figlia di una famiglia anti-nazista della regione emiliana e poi protagonista di tante battaglie civili a Catanzaro

CATANZARO «La nostra carissima amica e compagna Lorenza Rozzi ci ha lasciati. Un dolore grandissimo per tutta la comunità dell’ANPI della quale Lorenza era componente del Comitato d’onore. Presente da anni in città era una donna amata da tantissime persone, sia nel suo passato di impegno nella sanità, sia nelle mille battaglie per il riscatto delle persone più deboli ed emarginate». Lo scrive l’Anpi – associazione partigiani – Catanzaro. «Antifascista convinta non perdeva occasione di ricordare i suoi parenti partigiani a Reggio Emilia, proprio per questo non rinunciava ad essere presente in tutte le manifestazioni con al centro l’importanza della lotta di Liberazione. In una delle sue ultime presenze in pubblico per un 2 giugno organizzato dall’Associazione dei partigiani volle chiudere la serata con queste parole: “Oggi abbiamo tutti il dovere di impegnarci, non possiamo far finta di niente, ma dobbiamo continuare ad esprimere i valori forti della Resistenza”. Non faremo finta di niente cara Lorenza, il tuo esempio rimarrà impresso nelle nostre coscienze. Non sarà facile dimenticarla, troveremo il modo migliore per ricordarla pubblicamente appena possibile».
I messaggi di cordoglio
«La scomparsa di Lorenza Rozzi lascia un vuoto profondo nella nostra comunità. È stata una donna di libertà, una testimone autentica dei valori della democrazia, dell’uguaglianza e della giustizia sociale. La sua storia, intrecciata con quella della Resistenza e poi della Calabria, è il simbolo di un impegno civile e umano che ha attraversato intere generazioni». Con queste parole il presidente del Consiglio comunale di Catanzaro, Gianmichele Bosco, ha voluto esprimere il proprio cordoglio per la morte di Lorenza Rozzi. «Lorenza – prosegue Bosco – ha contribuito in modo concreto alla crescita civile e culturale della nostra città, impegnandosi nel sociale, nella sanità e nella promozione dei diritti delle donne e dei più fragili. La sua è stata una presenza limpida, coerente, animata da quella “schiena dritta” che è segno di autentico coraggio e responsabilità. Catanzaro le deve riconoscenza per l’esempio di partecipazione e di cittadinanza attiva che ha saputo trasmettere». Il presidente Bosco ha voluto infine rivolgere un pensiero di vicinanza «alla famiglia, agli amici, all’ANPI di Catanzaro e a quanti hanno condiviso con lei ideali e percorsi di impegno civile. La memoria di Lorenza Rozzi – conclude – continuerà a vivere nel cuore della città, come riferimento per chi crede nei valori della libertà e della democrazia, che lei ha saputo incarnare con passione e dignità fino all’ultimo giorno». Il ricordo dell’assessore comunale di Catanzaro Donatella Monteverdi: “Lorenza Rozzi è stata tra le personalità che più hanno dato lustro alla città di Catanzaro. Lo ha fatto con discrezione, lontana dalle luci della ribalta, che nella sua vita non hanno mai costituito una priorità. Questo, però, non le ha impedito di incidere profondamente nella vita e nella storia della nostra comunità: con il suo lavoro di operatrice della sanità, prima, e poi con il suo impegno di cittadina tutto tondo, sempre e presente nella vita civile e politica. Lorenza ha incarnato i nostri valori migliori: la democrazia, l’antifascismo, i diritti civili, la parità di genere. In una parola: quella la libertà che nessuno regala ma che costa sacrificio e abnegazione. Lei, emiliana di nascita e catanzarese di adozione, che lascia sicuramente un vuoto grande, ma colmo al contempo di esempi e ragioni per continuare a volerle bene. Di più, ora che lediamo con dolore l’ultimo saluto”.
Il ricordo di Bruno
«Ci ha lasciati Lorenza Rozzi, una donna che ha attraversato la storia con la forza discreta di chi non ha mai smesso di credere nei valori della Resistenza e della Costituzione, che ha strenuamente difeso e promosso. Un esempio limpido di impegno civile e umano, che lascia un vuoto profondo nella comunità di Catanzaro e in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla». A ricordarla è il consigliere regionale Enzo Bruno (Tridico Presidente). «Lorenza era una donna straordinaria, che ha saputo trasmettere con autentica passione civica a quanti hanno avuto l’onore di conoscerla – e amarla sinceramente – il significato profondo di valori fondamentali come libertà e solidarietà. Una presenza viva e coerente, capace di unire ideali e concretezza, impegno politico e attenzione umana. Lorenza era una donna di sinistra – afferma ancora Bruno – nelle declinazioni più intense e identificative di questa accezione. Sempre dalla parte dei fragili, degli ultimi, delle persone ai margini. Ha speso la sua vita per riempire di contenuti autentici quella che per lei non era semplicemente una “visione” di società, ma un impegno quotidiano verso l’uguaglianza e la giustizia sociale» Figura di riferimento nel mondo della sanità e del volontariato, testimone diretta della lotta partigiana e della Resistenza, Lorenza Rozzi ha incarnato con semplicità la coerenza dei suoi ideali. «Ci insegnava con il suo esempio – aggiunge Bruno – che chi crede fermamente nei valori costituzionali ha il dovere di impegnarsi per un mondo più giusto, prima di tutto mai voltandosi dall’altra parte davanti al fratello o alla sorella che ha bisogno, anche solo di un sorriso». «Nel suo grande cuore custodiva un patrimonio di esperienze, ricordi e valori che non ha mai tenuto per sé: li ha condivisi con generosità, specialmente con i giovani, che l’hanno amata per la sua vitalità e per la sua capacità di guardare sempre avanti, con spirito moderno e aperto. Così era Lorenza – conclude Bruno – innovativa, curiosa, piena di energia. Una donna capace di ispirare, che ha vissuto fino all’ultimo con la schiena dritta, fedele a se stessa e ai suoi ideali. A noi resta il compito di custodire la sua eredità morale e di continuare, nel suo nome, a credere e lottare per un mondo più giusto e solidale».
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