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Dream On

A Cotronei il sogno di un museo degli Aerosmith si è trasformato nell’incubo di una Calabria cialtrona

Nel 2013 ci eravamo tutti entusiasmati per questa storia di radici e di tornanza che poteva creare un inatteso attrattore vicino al lago Ampollino

Pubblicato il: 04/11/2025 – 7:32
di Paride Leporace
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A Cotronei il sogno di un museo degli Aerosmith si è trasformato nell’incubo di una Calabria cialtrona

La nuova giunta del presidente Occhiuto ora che si sta per insediare guardi bene e discuta molto su come evitare vicende come quella che tiene banco a Cotronei in queste ore sui magazine di mezzo mondo per una delle peggiori operazione d’immagine che riguardano la Calabria.
Nel 2013 ci eravamo tutti entusiasmati per questa storia di radici e di tornanza che poteva creare un inatteso attrattore vicino al lago Ampollino dove avevamo sognato una reunion dei mitici Aerosmith grazie al frontman Steve Tyler che da sempre, come spesso capita a figli e nipoti dei nostri paesani, alle sue origini teneva molto. E infatti raccontano le biografie più accurate che il musicista durante prove e backstage veniva spesso chiamato “Tallarico” o più affettuosamente “Tally”. Papà Victor tra Harlem e il Bronx suonando il pianoforte avrà raccontato al giovane figlio prima di imbracciare gli strumenti che suo nonno Giovanni mandolinista era partito da un paesino della Calabria per conquistare la sua America.
E Steve Talarico si deve essere sentito orgogliosamente calabrese pur avendo una nonna materna di Berlino e una mamma che mescolava sangue polacco, inglese e Cherokee perché gli USA sono terra di melting pot nonostante Trump.
Come in un romanzo di Mimmo Gangemi, un cugino riesce ad incontrarle Steve la rockstar per far conoscere le radici calabrese a quel metallaro celebre capace di unire hard rock con glamour.
E andò a Cotronei Tyler, a conoscere parenti e paesani e a mangiare suino nero. La bocca e’ una ricchezza in Calabria non solo per il cibo. E quindi via con cittadinanza onoraria, l’idea di far nascere un museo del rock che Steve giustamente chiese di collocare nella decadente casa avita da dove era partito nonno Giovanni Tallarico.
E sognammo su questa storia di radici utile a darci nuovi mondi creati da appassionati che venissero nella Calabria più nascosta ad ammirare memorabilia e storie di rock.
E negli annali il celebre cantante non poteva che affermare «la Calabria è bellissima, profonda, piena di gente generosa, disponibile. Per non parlare della cucina locale. Ho capito che i conterranei di mio nonno Giovanni e di mio padre Vittorio sono persone straordinarie».
Purtroppo a quanto pare a Cotronei non tutti erano straordinari, soprattutto gli amministratori che devono far sì che l’immateriale diventi materiale. Fu concesso un cospicuo finanziamento dalla Regione di Mario Oliverio ma Cotronei non sta nel Bronx, piuttosto nella Calabria dei guai.
Il Palazzo Bevilacqua da dove era partito nonno Giovanni rimase immemore e i soldi pubblici furono adoperati per costruire un anonimo capannone.
L’operazione si sgretolò nell’indifferenza dei più ma di quella di Steve che ha dato mandato al cugino di presentare un esposto per non utilizzare il suo nome in questo inguacchio calabrese.
La lenta giustizia italiana si è messa a scrutare le carte e i giornali ora scrivono che “le procedure per l’esproprio non sarebbero mai state avviate e i proprietari mai contattati, e la decisione di spostare il progetto sarebbe stata motivata dal timore di perdere il finanziamento regionale, che rischiava di decadere a causa dei ritardi accumulati”. Neanche il nulla osta dicono sia stato richiesto.
La prosa giudiziaria ora racconta al mondo di una quindicina di indagati per un pacco di reati che non finisce mai. Si vedrà a breve chi andrà eventualmente a processo.
“Dream on” si chiama uno dei più celebri brani degli Aerosmith. La leggenda narra che sia stata composta da Steve adolescente a fianco del padre che suona il pianoforte. È la storia di un sogno.
Colonna sonora di un sogno di un museo del rock annunciato e mai nato a Cotronei in Calabria
. Terra dove l’incubo di non saper compiere il bene è ancora tristemente attuale. (redazione@corrierecal.it)

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