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Ombre dal passato

Bombe e racket, Lamezia (ri)scopre la paura: la Dda indaga sulla matrice mafiosa

A lavoro Polizia e Carabinieri dopo gli ultimi episodi in meno di una settimana, reazioni da politica e associazioni. L’ALA: «Denunciare è l’unica strada per difendere la libertà della città»

Pubblicato il: 04/11/2025 – 6:05
di Giorgio Curcio
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Bombe e racket, Lamezia (ri)scopre la paura: la Dda indaga sulla matrice mafiosa

Tre indizi forse fanno una prova. E a Lamezia Terme l’allerta sale di nuovo, come non accadeva ormai da qualche anno. Tre episodi inquietanti che hanno fatto scattare l’allarme e gettato un’ombra che torna del passato sulla città della Piana. A Lamezia tornano gli ordigni e le esplosioni e a finire nel mirino sono di nuovo i commercianti. Due ordigni sono stati fatti esplodere nella notte tra domenica e lunedì, poco dopo la mezzanotte, davanti ad altrettanti negozi, uno dei quali davanti ad un negozio di ottica sul centralissimo corso Nicotera. Qualche notte prima, invece, un ordigno rudimentale era stato collocato all’ingresso di un negozio di abbigliamento in via XX Settembre. Di pochi giorni fa, invece, l’esplosione in via Miceli contro una rivendita in franchising di prodotti per l’igiene.

Indaga la Dda

Gli inquirenti sono trincerati dietro uno strettissimo riserbo ma intanto sui tre casi sono al lavoro praticamente tutti: la Dda di Catanzaro, Carabinieri e Polizia. Le piste da seguire potrebbero essere molteplici, così come le tracce, a cominciare dalle immagini di sorveglianza attorno alle zone interessate. Ma è chiaro che i primi sospetti sono tutti caduti sulla possibile matrice mafiosa.
Episodi inquietanti, segnali quasi inequivocabili. Insomma, i clan lametini potrebbero aver rialzato la testa e il tiro, mettendo di nuovo nel mirino il tessuto economico lametino dopo anni di relativa tranquillità. È ancora presto, ovviamente, per arrivare a delle conclusioni, ma non è escluso che novità possano arrivare molto presto. Intanto, mentre gli inquirenti sono al lavoro, il Prefetto di Catanzaro ha programmato un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per mercoledì alle 10.30 in Prefettura. Lo ha reso noto il sindaco di Lamezia Mario Murone affermando «di avere ricevuto comunicazione» in tal senso «dal prefetto». «Il prefetto Castrese De Rosa – afferma il sindaco – ancora una volta ha dimostrato particolare sensibilità alle esigenze del territorio lametino, rimarcando la presenza dello Stato nel contrastare fenomeni che la cittadinanza tutta deve avversare».

La reazione di politica e associazioni

A fare rumore a Lamezia è stata anche la reazione della politica e delle associazioni. Dal centrosinistra alla maggioranza di centrodestra che governa la città il coro è stato finora unanime: la città, la società civile e la politica non possono restare indifferenti. Proprio il centrodestra aveva chiesto l’intervento del Prefetto mentre il Partito Democratico ha chiesto di «rafforzare i presidi delle forze dell’ordine», sollecitando il primo cittadino, Mario Murone.

ALA Antiracket: «Denunciare è l’unica strada per difendere la libertà di Lamezia»

«Di fronte alla nuova escalation di estorsioni che sta colpendo la nostra città, l’Associazione Antiracket di Lamezia Terme ribadisce con forza la propria posizione: non c’è altra strada se non quella della denuncia e del coraggio civile. In questi giorni siamo andati a parlare con alcuni tra gli imprenditori colpiti e nei prossimi giorni continueremo a farlo. Come facciamo da venti anni, non solo gli abbiamo espresso la nostra vicinanza e solidarietà ma anche spiegato e indicato come è opportuno comportarsi in queste circostanze: non piegarsi, denunciare, affidarsi alle Forze dell’Ordine e alla rete di solidarietà che la nostra associazione rappresenta. Sappiamo che la paura è forte ma lo è anche la nostra comunità quando sceglie di stare unita. Ci aspettiamo che i nostri colleghi imprenditori raccolgano questa sfida. Oggi più che mai è necessaria una grande mobilitazione civile, affinché Lamezia non torni indietro. Serve l’impegno di tutti — cittadini, imprese, istituzioni — per difendere il terreno di libertà e dignità che insieme abbiamo conquistato. L’Associazione Antiracket di Lamezia Terme continuerà a essere punto di riferimento per chi sceglie la libertà e la dignità del lavoro onesto. A tal proposito ricordiamo che è sempre attivo lo sportello di assistenza alle vittime presso il Civico Trame, in via degli Oleandri. Ognuno di noi può e deve fare la propria parte, perché la forza di dire “no” al racket è la forza di costruire un futuro diverso per la nostra città». (g.curcio@corrierecal.it)

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