Dopo la Giunta la “partita” del Consiglio regionale. Al via le “grandi manovre” nel centrodestra
Seduta d’esordio nella prossima settimana. Cirillo alla presidenza, poi diversi “papabili” per Ufficio di presidenza e Commissioni. Anche il centrosinistra avvia le trattative

LAMEZIA TERME Chiusa – almeno nel “primo tempo” – la partita della Giunta, ora è la volta del Consiglio regionale. Dalla Cittadella l’attenzione della politica calabrese si sposta a Palazzo Campanella, nell’attesa della seduta d’esordio dell’Assemblea legislativa. Sul piano della composizione dell’aula, tutto oramai definito, con lo schema e la distribuzione dei seggi delineati dal voto del 5 e 6 ottobre e poi dallo scorrimento delle liste per l’ingresso de “supplenti” dei consiglieri regionali nominati assessori dal governatore Roberto Occhiuto. I gruppi – giusto per ricordare – sono così composti: 8 Forza Italia compreso Occhiuto, 4 Occhiuto Presidente, 4 Fratelli d’Italia, 3 Lega, 2 Noi Moderati per quanto riguarda la maggioranza di centrodestra, mentre per l’opposizione di centrosinistra ci sono il seggio di Pasquale Tridico, poi 4 per il Pd, 2 per Tridico Presidente, 1 ciascuno per Movimento 5 Stelle, Democratici Progressisti e Casa Riformista (il M5S avrà due seggi dopo il sempre più probabile addio di Tridico).
Centrodestra
Al di là di questo quadro, ora l’attesa è rivolta alla prima seduta della nuova legislatura regionale. A termini di Statuto, dev’essere convocata dal presidente uscente – Filippo Mancuso, neo vicepresidente della Giunta – entro tre settimane dalla proclamazione degli eletti. Secondo fonti del centrodestra, l’esordio del Consiglio regionale potrebbe tenersi martedì prossimo, o in un range tra martedì e venerdì della prossima settimana. Si vedrà. Negli ambienti della maggioranza si ragiona anche sul possibile ordine del giorno: una tesi sostiene che prima si dovranno fare le surroghe dei consiglieri nominati assessori e poi si dovrebbe comporre l’Ufficio di presidenza, un’altra alterna questi adempimenti. In ogni caso, dopo le trattative per la formazione della Giunta nelle prossime ore si infittiranno quelle per la definizione degli incarichi consiliari da parte del centrodestra – nel cui interno non mancano delusi e scontenti dopo il varo della Giunta – e anche del centrosinistra. Legata alla partita della Giunta è quella della presidenza del Consiglio regionale, ormai però di fatto – dicono i “bene informati” – anche questa chiusa in favore di Forza Italia, che per motivi numerici ovviamente detta le carte nella maggioranza: alla guida di Palazzo Campanella il predestinato è il reggino Salvatore Cirillo, segretario questore uscente e supervotato alle Regionali con oltre 19mila preferenze (solo Gianluca Gallo ha fatto meglio). Per Cirillo la forte sponsorship di Francesco Cannizzaro, coordinatore regionale di Fi e poi candidato sindaco di Reggio Calabria “in pectore”. Quanto al resto, al momento i ragionamenti nella coalizione di governo sarebbero ancora accennati, per quanto riguarda la distribuzione dei ruoli restanti nell’Ufficio di presidenza e nelle Commissioni (quest’ultimo dossier comunque sarà affrontato dopo il primo). Fonti qualificate comunque sostengono che nell’Ufficio di presidenza come vice alla fine dovrebbe rientrare l’uscente Pierluigi Caputo (Forza Italia ma eletto con Occhiuto Presidente), legatissimo al governatore Occhiuto, mentre il ruolo di segretario questore potrebbe essere riservato a uno dei partiti alleati del centrodestra. Capitolo Commissioni: a disposizione della maggioranza c sono sicuramente 7 su 8 presidenze, posto che la Vigilanza potrebbe essere lasciata alla minoranza. Ma questa è solo una prassi, che non sempre è stata rispettata (non lo è stata a esempio nelle ultime due legislature), e potrebbe non essere rispetta nemmeno adesso visto che nel centrodestra, e in Forza Italia-Op anzitutto, c’è un grande affollamento. Si ripete: riflessioni ancora embrionali, ma una regola, essenzialmente di opportunità, sarebbe stata ormai fissata nella maggioranza: per i “supplenti” nessun incarico politico-istituzionale, perché altrimenti si scombinerebbero troppo gli attuali assetti. In generale, la “parte del leone” per le presidenze di Commissione dovrebbero recitarla sempre Forza Italia e Occhiuto Presidente, e i “papabili” sono Giacomo Crinò (Op), Domenico Giannetta (Fi) ed Emanuele Ionà (Op), ma una casella verosimilmente sarà riservata a Fratelli d’Italia – e qui il nome più “papabile” è quello di Luciana De Francesco, presidente uscente della “Prima”- e forse una alla Lega. Per quanto riguarda Noi Moderati, fonti del centrodestra sostengono che il partito di Lupi sarà “compensato” con l’ingresso in Giunta nel “secondo tempo” dopo l’allargamento dell’esecutivo a 9. In generale, comunque, nel centrodestra incastri non facili. Poi, le postazioni da capogruppo: al momento, “papabili” sono Sergio Ferrari per Fi, Rosaria Succurro per Op, Angelo Brutto per FdI, Giuseppe Mattiani per la Lega, Vito Pitaro per Mm.
Centrosinistra
Ma ovviamente ci sarà una “partita” interna anche al centrosinistra, e anche qui, fermo restando che realmente non si è aperto ancora il dossier, la quadra non sarà semplice da trovare. In Ufficio di presidenza per l’opposizione dovrebbero entrare un esponente del Pd e uno del M5S – e qui si parla di Elisa Scutellà – ma c’è da considerare che anche la Tridico Presidente potrebbe avanzare pretese – c’è l’uscente Ferdinando Laghi da tenere a mente – e che i dem poi potrebbero poi rivendicare la Vigilanza (ammesso e non concesso che il centrodestra la “molli”). Molta attesa ovviamente per le scelte del Pd: Ernesto Alecci – il più votato nell’opposizione – potrebbe diventare capogruppo ma è un nome forte anche per la vicepresidenza del Consiglio regionale, un ruolo poi dovrebbe averlo Giuseppe Ranuccio, il più votato dopo Alecci tra i democrat, ma c’è da considerare la presenza per certi versi ingombrante di Giuseppe Falcomatà. Si prevede per questo qualche “scintilla” nel Pd. Mentre Enzo Bruno potrebbe essere il capogruppo di Tridico Presidente: così come Francesco De Cicco e Filomena Greco verosimilmente saranno rispettivamente alla guida dei monogruppi di Dp e Casa Riformista. (a. cant.)
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