Morto il vignettista Giorgio Forattini
È stato a lungo il “re della satira”

Il disegnatore e giornalista Giorgio Forattini, autore di vignette di satira politica che sono state le prime ad essere pubblicate in prima pagina sui giornali e a cadenza quotidiana, tanto da guadagnarsi per lungo tempo il soprannome di “re della satira”, è morto all’età di 94 anni a Milano. Dal 1973, per quasi mezzo secolo, i suoi disegni che hanno ironizzato su vizi e virtù di tanti protagonisti della politica sono apparsi su “Paese Sera”, “La Repubblica”, “La Stampa”, “Il Giornale”, “Qn”, “L’Espresso” e “Panorama”. La notizia della scomparsa del vignettista che ha cambiato il modo di fare satira in Italia è stata data da “Il Giornale”, uno degli ultimi quotidiani con cui ha collaborato. Nato a Roma il 14 marzo 1931, dopo la licenza liceale classica Forattini frequenta sia il biennio di architettura all’Università di Roma che l’Accademia di Teatro.
Celeberrimi i suoi ritratti irriverenti dei principali protagonisti della politica: Bettino Craxi rappresentato come Pietro Gambadilegno o addirittura Mussolini, Giovanni Spadolini nudo, Massimo D’Alema come Adolf Hitler (ma in veste comunista), Giovanni Goria invisibile, Piero Fassino scheletrico, Giuliano Amato come Topolino, Silvio Berlusconi e Amintore Fanfani bassi di statura, Walter Veltroni come un bruco, Lamberto Dini come un rospo, Rocco Buttiglione come una scimmia, Nicola Mancino come un cinghiale, Luciano Violante come una volpe, Romano Prodi come un prete comunista, Umberto Bossi come Pluto talvolta nudo oppure vestito da cavaliere templare.