Il gruppo “Anni Ottanta” al Cosenza calcio: «Certe parole sono un’offesa alla nostra storia»
La nota della tifoseria della Curva Nord in risposta all’iniziativa “Solo per la maglia e per chi ama” del club: «La nostra assenza è dignità, non indifferenza. Noi fuori dal Marulla»

COSENZA Com’è ormai noto, il “San Vito Marulla” vive da mesi un silenzio surreale. Le gradinate vuote, le bandiere ripiegate e l’assenza dei cori raccontano più di mille parole: la tifoseria del Cosenza, così come gran parte della provincia, ha scelto di disertare le partite casalinghe come forma di protesta contro la società del presidente Eugenio Guarascio.
Una frattura ormai profonda, nata da anni di divisioni e malcontento, che ha trasformato le domeniche in casa in appuntamenti segnati dall’assenza.
Per provare a riportare spettatori sugli spalti, la società rossoblù ieri ha lanciato una nuova iniziativa in vista della sfida interna contro il Casarano, in programma sabato 8 novembre alle 17.30. L’iniziativa, intitolata “Solo per la maglia e per chi ama”, prevede l’ingresso gratuito per gli under 14 in Tribuna A e nelle curve, mentre i rispettivi accompagnatori pagheranno 10 euro in Tribuna A e 7 euro nelle curve.
Nella locandina ufficiale del club campeggia la frase: “La passione non si discute, si dimostra ogni domenica dietro quei colori che ci fanno battere il cuore.”
Un messaggio che per molti tifosi è suonato come l’ennesima provocazione del club nei confronti di chi ama i colori rossoblù e, suo malgrado e con sofferenza, diserta gli spalti dell’impianto cosentino per manifestare il proprio dissenso nei confronti del patron Eugenio Guarascio.
Sui social – in particolare su Instagram, unico canale in cui il Cosenza Calcio ha riaperto i commenti dopo mesi di silenzio – non sono mancati i giudizi duri: «ennesima mancanza di rispetto», «totale incomprensione delle ragioni della protesta», «presa in giro».
A chiarire il punto di vista della parte più rappresentativa della Curva Nord, sono arrivati anche gli Anni Ottanta Cosenza, gruppo ultrà che, insieme alla Curva Sud, ha scelto di restare fuori dallo stadio dall’inizio della stagione. In una nota diffusa nelle ultime ore sui propri canali social, il gruppo ha risposto in modo diretto allo slogan scelto dal club.
«Solo per la maglia. Non è uno slogan – scrive il gruppo – è una verità che brucia dentro. Quando la società parla di “solo per la maglia”, suona vuoto, ridicolo. Perché chi ama davvero questi colori non lo fa per convenienza, non lo fa per facciata: lo fa con il cuore, anche quando soffre. Lo stadio, ancora più di prima, è sempre più vuoto. Tutti fuori dal San Vito Marulla. La città soffre, il pubblico diserta le partite in casa, e non per indifferenza, ma per dignità. Perché certe parole, scritte da chi ha tradito la fiducia, sono un’offesa alla storia, alla gente, alla passione che ci ha cresciuti. Eppure, in trasferta, siamo lì. In massa. A dimostrare cosa significa davvero amore viscerale: chilometri macinati, voci che si spezzano, bandiere che non smettono di sventolare. Questo è “solo per la maglia”: non un post social, non una frase di circostanza, ma un sentimento che resiste alle ferite e alle delusioni. Perché noi non molliamo. Noi siamo il Cosenza. E il nostro amore non si compra, non si comanda. Si vive. Sempre».

Parole forti, che sintetizzano la spaccatura profonda tra chi siede in tribuna e chi, per scelta, resta fuori dallo stadio ma continua a seguire il Cosenza in ogni trasferta, come testimoniano le presenze numerose e compatte del tifo organizzato lontano dal “Marulla”.
La curva, dunque, ribadisce la propria posizione: non si tratta di disinteresse, ma di rispetto verso una storia e una passione che, a loro dire, sono state tradite. (f.v.)
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