Operazione “4+1”, colpo al narcotraffico: otto persone nei guai
Un gruppo armato controllava la piazza di spaccio di Falconara Marittima

ANCONA I carabinieri di Falconara Marittima (Ancona) hanno eseguito 8 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip di Ancona su richiesta della locale direzione distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettante persone indagate per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di armi da fuoco. Due indagati sono stati sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere, mentre per gli altri sei è stata emessa la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Sono state arrestate in flagranza due persone, trovate in possesso di 2 chili di droga all’interno di uno zaino, che avevano appena ritirato dall’abitazione di Falconara Marittima, sede operativa dei principali indagati. Il promotore dell’organizzazione è stato individuato in una persona rom, pregiudicato per reati specifici, già sottoposto al beneficio della semilibertà, in quanto colpito da una condanna alla pena di 4 anni e 4 mesi per illecita detenzione di cocaina, commessa a Falconara Marittima il 26 gennaio 2022. Sono state eseguite, presso i domicili dei destinatari del provvedimento, perquisizioni domiciliari, con l’aiuto delle unità cinofile specializzate dei carabinieri di Pesaro e con l’assistenza di un elicottero del quinto nucleo elicotteri dei carabinieri di Pescara, per la ricerca di sostanze stupefacenti e armi. L’indagine, avviata a settembre 2024, è iniziata con l’ipotesi dell’esistenza di una piazza di spaccio a Falconara Marittima rilevata tramite servizi specifici. Gli accertamenti hanno portato alla scoperta della presenza di un sodalizio armato, strutturato su base familiare, composto da persone in parte di etnia rom e in parte italiane, dedito allo spaccio di stupefacenti nel comune costiero e in altre località della provincia di Ancona. Per sviare gli investigatori, alcuni degli indagati, dopo aver sospeso per un breve periodo l’attività illecita, si erano riorganizzati con nuove modalità e avevano aperto nuove piazze di spaccio. Il modus operandi era diminuire la frequenza delle cessioni compensata dall’aumento dei quantitativi medi ceduti; calmierare il prezzo di vendita al dettaglio della droga per conquistare il primato sul mercato locale; individuare i luoghi pubblici per lo spaccio per sviare i controlli delle forze dell’ordine; avere immediatamente il pagamento dello stupefacente, senza ricorso al credito; predisporre modi di comunicazione tra componenti del gruppo irrintracciabili in caso di controllo. L’organizzazione disponeva di due pistole appartenenti a uno degli affiliati. Le droghe più vendute erano cocaina e hashish. L’operazione è stata chiamata ”4+1”, per il margine di introito che gli indagati si proponevano di realizzare: sulla vendita di una quantità di 5 grammi di cocaina, il valore di un grammo doveva costituire il margine minimo di ricavo per l’organizzazione. Tuttavia, gli affiliati avevano stabilito di vendere le dosi a un prezzo calmierato per saturare la piazza di Falconara e dei dintorni, offrendo la droga a costi concorrenziali.
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