Cosenza, al Mariano Santo l’acceleratore lineare di ultima generazione: rivoluzione nella radioterapia oncologica
Il TrueBeam in funzione al Polo Oncologico: trattamenti più rapidi e precisi per i pazienti calabresi

COSENZA L’Azienda Ospedaliera di Cosenza compie un importante passo avanti nella cura dei tumori: nel Polo Oncologico del Mariano Santo è stato installato, il TrueBeam, il secondo acceleratore lineare di ultima generazione già funzionante presso l’Uoc di Radioterapia diretta dal dottore Luigi Antonio Marafioti. Si tratta della prima macchina di questo tipo in Calabria, capace di offrire ai pazienti trattamenti radioterapici più rapidi, precisi e personalizzati. Il costo complessivo dell’investimento è pari a circa 2,3 milioni di euro, 1,5 milioni il costo del macchinario.

Il nuovo Linac
Il nuovo Linac è una macchina altamente automatizzata che consente di erogare radiazioni in dosi mirate e molto elevate in pochi secondi, grazie alla tecnologia Flattening Filter Free. Grazie all’autorevole guida del dr Marafioti che ha portato la Radioterapia a standard elevati di prestazioni sia in termini quantitativi che qualitativi, l’Azienda Ospedaliera ha deciso di investire nell’ acquisto del secondo acceleratore che va ad implementare l’offerta terapeutica per la cura di diversi tipi di tumore, con l’utilizzo di una tecnologia di alta precisione, unica in Calabria. L’acceleratore lineare è stato presentato, questa mattina, all’Uoc di Radioterapia del Mariano Santo. «Il macchinario è unico nel suo genere, è anche l’unico che opera in Italia, la sua realizzazione è stata possibile grazie alla all’utilizzo di fondi europei», sostiene ai nostri microfoni Vitaliano De Salazar, direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. «E’ valsa la pena acquistarlo, parliamo di un reparto che si conferma d’eccellenza».
L’apporto dell’acceleratore
«E’ un macchinario di ultima generazione che consente di intervenire su altri 40 pazienti oncologici, in totale i trattamenti eseguiti sono 80. Questo consentirà di ridurre le liste d’attesa in maniera netta», sostiene al Corriere della Calabria il dottore Luigi Marafioti. «La macchina consente di realizzare trattamenti stereotassici di 1 centimetro, risparmiando i tessuti sani: le radiazioni, infatti, dinanzi agli organi sani decadono». Quali sono tutti gli step legati all’utilizzo del TrueBeam? «Il paziente oncologico si sottopone ad una Tac di centratura, i medici controllano tutti gli organi bersaglio, sia quelli tumorali e sia quelli sani. In seguito vengono calcolate tutte le dosi nei punti legati alla zona da irradiare. Al termine di questi passaggi, il paziente arriva sul tavolo del TrueBeam e si sottopone al trattamento. Eseguiamo un esame ogni 4 ore». (f.benincasa@corrierecal.it)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato