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la tragedia

Bimbo di 8 anni morto in casa, la madre di Polistena ritrovata in mare: proseguono le indagini

Comunità sotto shock, il sindaco: «Un dolore immenso e difficile da comprendere». La madre era lavoratrice stagionale

Pubblicato il: 19/11/2025 – 8:14
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Bimbo di 8 anni morto in casa, la madre di Polistena ritrovata in mare: proseguono le indagini

CALIMERA La comunità di Calimera, in provincia di Lecce, è sotto shock dopo il ritrovamento di due cadaveri, quello di un bimbo di 8 anni Elia Perrone – trovato morto in casa – e quello della madre 35enne Najoua Minniti, originaria di Polistena in provincia di Reggio Calabria, rinvenuto nelle acque dell’Adriatico. Era stato il marito della donna a sporgere denuncia di scomparsa dopo vani tentativi di mettersi in contatto sia con il figlio e sia con l’ex moglie. Le indagini proseguono, coordinate dalla procura di Lecce e dal pm Erika Masetti: dai primi riscontri, la donna pare abbia ucciso il figlio per poi togliersi ala vita. Ma in ogni caso saranno necessari ulteriori indagini prima di poter ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. La donna di origini calabresi, come riporta il Corriere della Sera, è una lavoratrice stagionale nei villaggi turistici.
Il sindaco di Calimera Gianluca Tommasi, ieri sera, si è recato sul luogo del ritrovamento della donna ed ha commentato la vicenda. «Le ultime ore hanno profondamente sconvolto la nostra comunità. La tragedia che ci ha colpiti — il ritrovamento in mare del corpo di una nostra concittadina e, poco dopo, quello del figlio nella loro abitazione — rappresenta un dolore immenso e difficile da comprendere. In questo momento così duro, desidero esprimere, a nome mio e dell’intera Amministrazione, la più sincera vicinanza alla famiglia e a tutti coloro che conoscevano e volevano bene a queste due vite spezzate. Un pensiero particolare va ai bambini e ai ragazzi del nostro paese, che più di tutti rischiano di essere colpiti dalla paura e dalla confusione. La scuola è già attiva per offrire ascolto, sostegno e un ambiente sereno in cui elaborare quanto accaduto con delicatezza e professionalità. Come comunità abbiamo il dovere di proteggerli, accompagnandoli con attenzione e con il giusto linguaggio, senza esporli a informazioni o commenti che possano generare ulteriore ansia.
Le forze dell’ordine stanno lavorando con rigore e dedizione per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Vi chiedo di lasciare spazio al loro lavoro, evitando la diffusione di voci, supposizioni o ricostruzioni non verificate, che rischiano solo di aumentare lo smarrimento e il dolore. Oggi più che mai dobbiamo restare uniti. Raccogliamoci nel silenzio, nella vicinanza reciproca e nel rispetto. La nostra comunità ha sempre saputo reagire con dignità nei momenti più difficili, e anche questa volta sapremo farlo, insieme». (redazione@corrierecal.it)

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