Programma di governo e il blitz sullo Statuto: il Consiglio regionale si “accende” subito
Domani nuova seduta. Le modifiche statutarie sulla Giunta a 9 assessori e sui sottosegretari infiammeranno il dibattito. Le linee programmatiche di Occhiuto aggiunte all’odg

REGGIO CALABRIA Dopo la liturgia – comunque significativa sul piano politico – dell’elezione e dell’insediamento dell’Ufficio di presidenza, la 13esima legislatura della Regione prende di fatto il via domani con la seconda seduta del Consiglio, ed è lo step nel quale si entra a tutti gli effetti nel climax della contrapposizione tra gli schieramenti. Dodici i punti all’ordine del giorno, con l’aggiunta nelle ultime ore – peraltro secondo quanto prevede lo Statuto – dell’”approvazione del programma di governo”, che chiude l’elenco dei punti ma in realtà rappresenta uno dei momenti clou della seduta. Si preannuncia dunque un lungo dibattito, anche perché le linee programmatiche del governatore Occhiuto non sono l’unico motivo di interesse del Consiglio regionale di domani.
L’ordine del giorno
A parte i rendiconti 2024 di diversi enti strumentali, che sono adempimenti più che altro burocratici e propedeutici all’imminente sessione di bilancio, all’ordine del giorno c’è anche, in “prima lettura” la ormai famosa, e dal punto di vista dell’opposizione di centrosinistra e non solo, famigerata, modifica dello Statuto per adeguare la Calabria alla legge nazionale 122 del 2025 in tema di composizione della Giunta. Il testo – depositato dai capigruppo della maggioranza di Roberto Occhiuto – in sintesi, come anticipato nei giorni scorsi dal Corriere della Calabria, prevede la possibilità per il presidente della Giunta di aumentare fino a due il numero attuale degli assessori (oggi 7, poi fino a 9 assessori), possibilità che del resto lo stesso Occhiuto ha detto di voler concretizzare dopo la “seconda lettura” (prevista non prima di gennaio) con l’ingresso nell’esecutivo di un assessore per la Lega e uno per Noi Moderati. Il testo però prevede anche la reintroduzione della facoltà per il presidente di nominare anche due “sottosegretari“, figura che ha fatto parte del recente passato ma che era stata cancellata nel 2012. Legata a questa proposta, poi, un’altra proposta di legge che punta a “neutralizzare” lo strumento del referendum sulle regole statutarie, evitandolo per le revisioni. Quasi inevitabili – anche se ancora limitate nel numero – le critiche, da parte del centrosinistra, che sta attaccando il centrodestra perché – a dire dell’opposizione – sarebbe troppo concentrato sulle “poltrone” e poco sui problemi della Calabria. Lo scontro verosimilmente si riprodurrà domani in aula, in una seduta che è comunque anche un test politico per la maggioranza e per la minoranza: la prima, che ha subito fatto capire di non voler temporeggiare sui dossier più importanti, è chiamata a confermare la compattezza già emersa nella seduta d’esordio, la seconda a dimostrare la compattezza che invece non è emersa nella seduta d’esordio. Giusto per la cronaca, e per assecondare i corsi e ricorsi storici: anche nel 2015 – all’esordio del Consiglio regionale della legislatura targata centrosinistra con Mario Oliverio – la prima seduta fu dedicata a una revisione dello Statuto (si prevedeva tra le altre cose l’eliminazione del “tetto” al numero di assessori esterni). In ogni caso, ci sarà di che litigare, probabilmente, in aula. E dibattito acceso verosimilmente si avrà al punto successivo, inserito “last minute”: l’approvazione del programma di governo che sarà esposto dal governatore Occhiuto. Sanità, ambiente, turismo, infrastrutture, attrazione degli investimenti: saranno solo alcuni dei tempi che il presidente della Regione verosimilmente tratterà in aula domani. (a. c.)
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