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I cibi ultraprocessati sono una «sfida urgente» per la salute pubblica

Uno studio analizza il loro impatto sulla salute e promuove sistemi alimentari più sostenibili

Pubblicato il: 20/11/2025 – 12:01
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I cibi ultraprocessati sono una «sfida urgente» per la salute pubblica

«La diffusione degli alimenti ultra-processati sta modificando in profondità il nostro modo di mangiare e di intendere l’alimentazione. Comprendere e contrastare questa trasformazione è oggi una priorità di salute pubblica, che richiede politiche mirate e un rinnovato impegno nella promozione di abitudini alimentari sane e sostenibili». Lo afferma Marialaura Bonaccio, ricercatrice dell’Unità di Epidemiologia e prevenzione Irccs Neuromed di Pozzilli (Is), tra i 43 esperti internazionali firme di una nuova serie di tre articoli pubblicata su Lancet Una “Lancet Series” interamente incentrata sugli alimenti ultra-processati (Upf). Lo studio analizza il loro impatto sulla salute, la crescente influenza delle grandi aziende alimentari e la necessità di un’azione politica coordinata. Gli esperti delineano una visione d’insieme che unisce ricerca scientifica, regolamentazione pubblica e partecipazione sociale, con l’obiettivo di promuovere sistemi alimentari più equi e sostenibili.

I rischi dei cibi ultraprocessati

Dalle analisi raccolte emerge che i cibi ultra-processati stanno progressivamente sostituendo alimenti freschi e tradizionali, con effetti misurabili sulla qualità complessiva della dieta e sul rischio di malattie croniche. «Questo cambiamento nelle abitudini alimentari – sottolinea Carlos Monteiro (Università di San Paolo, Brasile), inventore della classificazione Nova usata per valutare il consumo degli Upf negli studi epidemiologici – è alimentato da potenti corporation globali che traggono enormi profitti dando priorità a prodotti ultra-processati, sostenuti da vaste campagne di marketing e da pressioni politiche volte a bloccare politiche di salute pubblica efficaci a favore di un’alimentazione sana». La serie invita a una risposta globale, sottolineando la necessità di politiche coraggiose e coordinate per contenere l’espansione di questi prodotti e rendere più accessibili le alternative sane. È un appello che coinvolge governi, istituzioni e società civile, chiamati a ridurre la dipendenza da cibi industriali e a rafforzare le basi di una cultura alimentare consapevole. 

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