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Innovazione e sostenibilità, le sfide dell’agricoltura calabrese. Gallo: «Stiamo scalando posizioni»

In Cittadella l’evento nazionale “Akis”. L’assessore regionale: raddoppieremo gli sforzi per difendere il nostro olio

Pubblicato il: 20/11/2025 – 13:24
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Innovazione e sostenibilità, le sfide dell’agricoltura calabrese. Gallo: «Stiamo scalando posizioni»

CATANZARO «La regione Calabria si conferma capace di essere attrattiva anche per eventi nazionali come questo. Avere sia il Ministero che tutte le altre regioni in questo tavolo nazionale dell’Akis, che è il pezzetto di complemento di sviluppo rurale 23-27 che servirà per l’innovazione, per la sostenibilità, per la digitalizzazione delle nostre aziende, è importante per una regione che sta scalando posizione e sta avendo sempre maggiore credibilità e considerazione». Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, parlando con i giornalisti a alla Cittadella in occasione dell’evento nazionale “Akis – Esperienze, valutazione e prospettive” che coinvolge Commissione europea, Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste: una due giorni di confronto a più livelli sul sistema di conoscenza ed innovazione per un’agricoltura più efficace e sostenibile.

La programmazione europea

Gallo ha fatto il punto della situazione anche con riferimento alla programmazione comunitaria in agricoltura: «Stiamo chiudendo il programma 2014-22, un programma complesso per quasi un miliardo e mezzo di euro. L’ultimo Comitato di sorveglianza ci regala una Calabria al 100% di spesa nella proiezione, al 100% di performance, capace di chiudere progetti strategici come la banda ultralarga  che altre regioni invece hanno avuto non come priorità e invece noi abbiamo determinato come priorità  e in più un tasso di errore che è allo 0,32% e ci consente di essere ai vertici assoluti in Europa perché credo che questo passaggio dal 9% allo 0,32% sia un obiettivo al quale abbiamo lavorato con grande determinazione e che è stato un obiettivo che l’Europa ha considerato»..

La difesa dell’olio calabrese

Inevitabile un passaggio sull’”aggressione” al mercato olivicolo nazionale e calabrese: «Qualche anno fa – ha ricordato Gallo – il prezzo del nostro olio extravergine Gp biologico era 3,70, massimo 4,20 e veniva venduto sfuso ai compratori che qualche minuto dopo avevano triplicato il valore di quest’olio. In questi anni abbiamo fatto decisi passi in avanti, abbiamo cominciato a imbottigliare il nostro olio, siamo passati all’8-20% di imbottigliamento.  Abbiamo costruito percorsi anche importanti sulla formazione e sulla ricerca della qualità del nostro olio.  Gli eventi un po’ sfortunati di altri paesi come la Spagna a causa dei cambiamenti climatici hanno elevato il prezzo dell’olio a circa 10 euro per la mancanza di prodotto sui mercati internazionali.  Quest’anno l’invasione di olio tunisino ha determinato un abbassamento del prezzo, comunque oltre il doppio rispetto al prezzo che qualche anno fa veniva praticato e c’era per i nostri venditori. Noi – ha aggiunto l’assessore – dobbiamo continuare a lavorare intensamente, puntando fortemente sulla qualità della nostra produzione,  imbottigliando sempre più olio, cominciando a capitalizzare gli sforzi dei nostri imprenditori e dei nostri produttori e spingeremo ulteriormente anche attraverso un’importante azione di promozione, come faremo fra un mese,  con il “Sol”, che è il più grande evento nazionale del settore olivicolo, che svolgeremo a Catanzaro per raccontare a tutti la storia di una grande evoluzione, l’evoluzione dell’olio calabrese, che non è più olio lampante, olio che può essere venduto sfuso, ma è un olio prezioso di grande qualità».  Quanto alla mancanza di un’etichettatura calabrese, evidenziata da alcune confederazioni agricole, Gallo ha specificato: «Noi abbiamo diversi strumenti che certamente possono essere messi a disposizione del mercato e dei nostri produttori. Abbiamo un riconoscimento per l’olio Igp Calabria che peraltro ha anche svolto come consorzio un pregevole lavoro sulla etichettatura e sul controllo rigoroso della provenienza dell’olio stesso per evitare contraffazioni. C’è un percorso anche importante per quanto attiene a leggi regionali che hanno riconosciuto sia la tracciabilità sia la possibilità di avere marchi di qualità che credo che siano fondamentali per lavorare alla crescita della reputazione del nostro olio e alla ricerca di mercati che possano essere in grado di pagare questa qualità».

L’evento “Akis”

Al centro dell’attenzione comunque i temi oggetto dell’evento “Akis”: «L’innovazione nin agricoltura – spiega Giuseppe Iiritano, dg del Dipartimento agricoltura della Regione – è una sfida, la sfida del futuro. Il mondo agricolo sta cambiando perché si sta digitalizzando per competere soprattutto a livello internazionale ma soprattutto deve cambiare per affrontare le sfide, in particolare il cambiamento climatico che se non valutato e affrontato bene per tempo potrebbe creare problemi notevoli nel medio e lungo periodo. L’incontro di oggi – ha sostenuto Iiritano – riguarda in particolare il nuovo ciclo di programmazione, per il quale la Commissione europea ha specificamente inserito una misura legata all’innovazione, mentre nei precedenti cicli c’erano misure specifiche sulla ricerca applicata o sulla formazione oppure sull’innovazione anche dell’impresa: adesso tutto questo è messo sotto un’unica regia». Per Simona Angelini, dg Direzione generale per lo sviluppo rurale del Masaf, «la necessità di innovare e adeguarsi alle nuove tecnologie è perseguita dal Ministero sotto moltissime forme, non solo all’interno del piano strategico della Pac – rimettendo poi l’individuazione che fa bisogno specifico alle regioni e quindi con un importantissimo investimento complessivo sul piano strategico della Pac – ma anche a livello di politiche interne. Sul Pnrr ci sono state delle misure molto importanti a favore dell’innovazione, ci è stata in particolare la misura sulla meccanizzazione agricola, quindi investimenti per oltre 400 milioni sul rinnovamento con delle macchine, con tecnologie sempre più evolute e quindi è un settore che continua comunque ad essere coperto da politiche nazionali. E come giustamente i regolamenti comunitari sottolineano, la innovazione e la conoscenza sono pilastri assolutamente fondamentali per poter programmare le risorse efficacemente e produttivamente». (c. a.)

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