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Le dimissioni di Costantino

Reggio, Castore senza guida: Palazzo San Giorgio senza pace

La rinuncia dell’amministratore unico, arrivata a pochi giorni dalla nomina, riapre il fronte della crisi amministrativa

Pubblicato il: 20/11/2025 – 12:56
di Paola Suraci
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Reggio, Castore senza guida: Palazzo San Giorgio senza pace

REGGIO CALABRIA Le dimissioni improvvise e soprattutto inaspettate dell’ingegnere Franco Costantino, nominato da pochissimi giorni amministratore unico della società in house Castore dal sindaco Giuseppe Falcomatà, rappresentano un nuovo punto di rottura in un quadro politico già estremamente teso. L’addio dell’ingegnere arriva infatti nel pieno delle tensioni esplose nell’ultimo Consiglio comunale a Reggio Calabria, dove il Partito Democratico e Rinascita Comune hanno apertamente preso le distanze dal sindaco, chiedendo l’azzeramento della giunta e abbandonando l’aula, aprendo così di fatto – pur senza formalizzarlo – un vero e proprio stato di crisi nella maggioranza.

«Ho fatto le mie valutazioni ma non posso proseguire»

L’ingegnere Costantino ha spiegato, al Corriere della Calabria, con chiarezza le ragioni del suo passo indietro, lasciando intendere come il contesto politico abbia influito pesantemente sulla serenità necessaria per assumere l’incarico. «La mia decisione arriva dopo le dichiarazioni che sono state fatte in Consiglio comunale sulle scelte manageriali», ha affermato. «Anche se non erano rivolte direttamente a me, non voglio essere assolutamente punto di discussione. In un clima simile non ho la serenità di intraprendere questo lavoro». L’ingegnere ha quindi aggiunto: «Ho fatto le mie valutazioni e, pur sapendo che la mia decisione metterà in difficoltà il sindaco Falcomatà, che ringrazio per la nomina, non posso proseguire. Tra il dispiacere e la mancanza di tranquillità scelgo responsabilmente di dimettermi». Ha infine confermato di avere già comunicato formalmente la propria rinuncia, specificando che ora «occorrerà che l’assemblea dei soci le ratifichi e nomini un nuovo amministratore».
In questo clima, si inserisce la posizione durissima assunta dal gruppo consiliare Rinascita Comune, che ha espresso tutta la propria preoccupazione per l’accaduto. I consiglieri Filippo Quartuccio, Giuseppe Francesco Sera e Santo Bongani hanno dichiarato: «Esprimiamo forte preoccupazione per le dimissioni inaspettate dell’ingegnere Francesco Costantino dal ruolo di amministratore unico della società in house Castore, incarico assunto solo pochi giorni fa. Una scelta improvvisa che getta nuovamente la società in una situazione di incertezza istituzionale non più sostenibile».
Hanno poi aggiunto di essere vicini agli «oltre 140 dipendenti di Castore, costretti ancora una volta a vivere momenti di instabilità e timore per il proprio futuro lavorativo», definendo questa condizione «ingiusta e profondamente lesiva della serenità di chi ogni giorno garantisce servizi essenziali alla città».
Il gruppo ha ricordato anche la «spontanea e sincera manifestazione di affetto e stima dei dipendenti nei confronti dell’ormai ex amministratore delegato, dott. Domenico Mallamaci, e dell’intero Consiglio di Amministrazione», avvenuta in Piazza Italia durante l’assemblea dei soci, giudicandola un riconoscimento “meritato” per il lavoro svolto. Rinascita Comune ha poi attaccato direttamente il metodo amministrativo del sindaco, sostenendo che «ancora una volta, le scelte unilaterali e personalistiche del Sindaco mostrano tutte le conseguenze negative che possono ricadere sulla vita delle persone e sulla qualità dei servizi rivolti alla cittadinanza». Di questo stile di guida, hanno sottolineato, «ci dissociamo totalmente». Allo stesso tempo, i consiglieri hanno confermato la loro stima professionale per l’ingegnere Costantino, definendolo «figura stimata, competente e con un percorso di grande rilievo» e auspicando «piena chiarezza sulle motivazioni che lo hanno portato a rassegnare le dimissioni».
Il gruppo ha ribadito che il proprio impegno resta rivolto «alla tutela della società Castore, dei suoi lavoratori e della trasparenza amministrativa, elementi indispensabili per garantire stabilità e buon governo alla città».

Le dimissioni di Costantino, dunque, non sono un episodio isolato

Si collocano al centro di una fase in cui la maggioranza di Falcomatà appare profondamente divisa, con i due principali gruppi consiliari che sostenevano l’amministrazione – PD e Rinascita Comune – ora in aperto conflitto politico con il sindaco e sono ore decisive per capire cosa accadrà allo scadere dei dieci giorni. In questo scenario, il futuro di Castore e delle altre partecipate rischia di intrecciarsi con gli equilibri interni di Palazzo San Giorgio, in un momento in cui la città avrebbe invece bisogno di stabilità e decisioni condivise.
A rendere ancora più complessa la situazione, dopo la seduta del Consiglio comunale che ha ratificato la sua incompatibilità a seguito dell’elezione in Consiglio regionale, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha ora pochi giorni di tempo per comunicare formalmente la propria posizione, come previsto dal Testo unico degli enti locali. Terminata questa finestra di dieci giorni, il Consiglio tornerà a riunirsi per la deliberazione definitiva: se l’incompatibilità sarà confermata, arriverà la dichiarazione di decadenza del primo cittadino. A quel punto, il vicesindaco assumerà le funzioni di sindaco facente funzioni fino alle prossime elezioni, sempre che non arrivino prima le dimissioni dei consiglieri di maggioranza in contrasto con il sindaco a cui potrebbero unirsi quelle della minoranza, ma al momento il quadro politico resta incerto e turbolento. (redazione@corrierecal.it)

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