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Itinerari di luce

«Le foto aiutano a sentire meno la nostalgia di Bagnara, sogno di tornare». Il viaggio emozionale di Arianna Macrì

Cinque scatti per raccontare la terra che ama. Fotografa per passione, vive e lavora a Milano, ma negli occhi ha i colori della Costa Viola

Pubblicato il: 23/11/2025 – 10:30
di Fabio Benincasa
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«Le foto aiutano a sentire meno la nostalgia di Bagnara, sogno di tornare». Il viaggio emozionale di Arianna Macrì

COSENZA Cinque scatti. Un breve ma emozionante viaggio fotografico per raccontare la Calabria. Arianna Macrì, fotografa per passione, quasi si commuove quando svela il concept delle istantanee che hanno impreziosito la mostra “Itinerari” in corso al Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza. Originaria di Bagnara Calabra, da anni vive e lavora a Milano, e grazie alle foto tiene stretto il legame con la propria terra. «Il lavoro fotografico si lega al binomio sinergia-sinestesia, gli scatti sono cinque, come i sensi, un percorso quasi obbligato per raccontare l’unicità della Calabria».

La Calabria in cinque scatti

La mostra consente di riappropriarci di istantanee che spesso restano cristallizzate nei database dei nostri devices o negli album lasciati in qualche mobile di casa. «Per il primo scatto ho scelto le ceramiche di di Seminara, una foto cattura le mani del maestro Vincenzo Ferraro – il proprietario di una delle più storiche botteghe di ceramica – impegnato a dar vita ad un’opera iconica: la maschera apotropaica legata ad una tradizione millenaria», racconta al Corriere della Calabria Arianna Macrì. «Il secondo scatto, invece, è associato all’olfatto ed ho subito immaginato il bergamotto, il 90% della produzione mondiale avviene in Calabria, in provincia di di Reggio Calabria, e nella costa Reggina Ionica Meridionale». Arriviamo al terzo scatto. «Il gusto, quindi, l’annona che ricorda un mix tra fragola e ananas. Il frutto ha origini sudamericane, ma in provincia di Reggio Calabria è diventata una specie autoctona grazie al clima favorevole». Il penultimo scatto è dedicato a Pentedattilo, «uno dei borghi più belli della Calabria, il nome deriva dal greco e la sua forma ricorda appunto le cinque dita».
L’ultima foto sembra un quadro. «Quando ho pensato ad una foto da associare all’udito non potevo che proporre il mio mare. La Costa Viola è un tratto che va da Palmi a Villa San Giovanni e viene chiamato così perché il mare, soprattutto in alcuni momenti della giornata, come al tramonto, assume dei colori violacei, dovuti alle alghe presenti».

Bagnara-Milano, andata con qualche ritorno

Il sorriso di Arianna è contagioso, ma quando le chiedo di raccontare la sua storia e i motivi per i quali si trova a vivere a centinaia di chilometri da Bagnara Calabra, sul suo viso fa capolino una smorfia segnata dalla nostalgia. «Mi manca, mi manca tantissimo. La scelta del progetto è fortemente collegata a questa nostalgia. Ho scelto di partecipare a questo progetto tentando di abbinare due cose che sento mie: la nostalgia della Calabria e l’amore per la mia terra». Arianna Macrì è una psicologa del lavoro, ma la fotografia è molto più di una semplice passione. Ricordi ancora il primo scatto? «Avevo 17 anni fa. Devo tutto al mio mio papà. Anche lui non è fotografo, ma io in casa ho visto – da quando sono nata – solo macchine fotografiche e sin da subito ho iniziato ad utilizzarla». Amore a prima vista? «Dire proprio di si». Gli scatti e le fotografie digitali ti aiutano a sentire meno il peso della distanza? Consentono di tenere a bada la nostalgia? «Sicuramente aiutano a sentirmi meno lontana, ma la distanza non è in alcun modo colmabile. La vita ci insegna a dire “mai dire mai”, il mio obiettivo è tornare il prima possibile. Lavoro in un settore complesso, il ritorno non è così semplice, ma cercherò di raggiungere il mio obiettivo». In bocca al lupo, Arianna. (f.benincasa@corrierecal.it)

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