Catanzaro, “incompiute” nel cuore della città e quella cartella esattoriale che fa paura – FOTO
Il “pasticcio” del Pru, tra fondi non spesi e non rendicontati e il conflitto Comune-Regione. E l’Agenzia delle Entrate “bussa” a Palazzo De Nobili per diversi milioni

CATANZARO “Simulacri” di un rilancio che non c’è mai stato, “incompiute” e simboli della disattenzione della politica e della burocrazia. Sono gli elementi che caratterizzano la vicenda del “Pru” di Catanzaro, il Programma di Recupero urbano, un progetto da 10,3 milioni datato 2005 che sulla carta era destinato a riqualificare una consistente area nel cuore del capoluogo con interventi in buona parte finanziati con il Piano casa dell’Aterp. Sulla carta, per l’appunto. Perché oggi in quell’area le immagini sono quelle di un “deserto”. L’eredità di questa storia da “orrore” politico e burocratico è una cartella esattoriale da circa 8,5 milioni che incombe come una “Spada di Damocle” sul Comune.


Gli interventi
Diversi, gli interventi previsti nel “Pru”: Piazzale della Stazione di Sala (1,4 milioni); collegamento pedonale meccanizzato stazione di Sala e quella della Funicolare (1,58 milioni); collegamento meccanizzato fra Sala, Parco e area ex-Gasometro con ascensori inclinati (1,65 milioni); ristrutturazione area ex-Gasometro e sistemazione Parco pubblico della valletta sottostante (2,1 milioni); completamento viabilità, opere arredo urbano e manutenzione casa parcheggio, Piano di Zona numero 3 a Germaneto (1,1 milioni); sistemazione Parco pubblico tratto Torrente Fiumarella (2,4 milioni). Secondo quanto risulta da una documentazione in possesso degli uffici comunali, sullo stanziamento dei 10 milioni il Comune ha a suo tempo ricevuto anticipazioni pari a 6,5 milioni: dei progetti del Pru ad oggi due risultano conclusi e collaudati, due conclusi ma fermi dal 2021 e ancora in attesa di collaudo, due interrotti per interferenze con la Metro. Complessivamente, sulla dotazione assegnata il Comune ha speso 6,05 milioni.
Il (teso) carteggio Regione-Comune
La Regione nel 2018 ha iniziato a inviare al Comune diffide per quanto riguarda le mancate spese e le mancate rendicontazioni e ha adottato dei decreti di revoca del Pru, mentre a sua volta il Comune ha ribadito alla Regione l’invio della documentazione richiesta parlando di illegittimità delle notifiche da parte della Regione. A seguito dei passi della Regione per il recupero degli importi Pru però l’Agenza delle Entrate nel maggio scorso avrebbe notificato al Comune una cartella esattoriale di circa 8,5 milioni, ritenuta anche questa “erroneamente notificata” da Palazzo De Nobili e per questo contestata nelle sedi deputate. Ma intanto il rischio di un salasso per le casse dell’ente si va facendo concreto e per questo l’attuale amministrazione comunale – che, va specificato, non ha responsabilità dirette sulla vicenda rispetto a quelle precedenti ma ha comunque una enorme “rogna” da neutralizzare – ha impugnato alcuni atti ritenendo immotivate le revoche e le diffide ma ha anche avviato una fitta interlocuzione con la Regione per provare a dirimere una questione che minaccia pericolosamente le casse del municipio. Il tema è comunque adesso finto al centro dell’attenzione della politica catanzarese, mentre cresce la preoccupazione per un possibile approdo dello scottante dossier sui tavoli di Corte dei Conti e Procura (anche perché a fronte di pagamenti che sarebbero stati comunque effettuati al tirar delle somme di opere visibili c’è ben poco). . «E’ evidente – afferma il consigliere comunale Johnny Corsi, che si sta interessando della vicenda – che le responsabilità vere sono antecedenti. E, senza alcun infingimento, bisogna dire chiaramente: che le Giunte Abramo e le Giunte Olivo devono rendere conto di questo enorme danno ai catanzaresi. Così come devono farlo, forse ancor di più, i dirigenti dell’epoca che “non hanno visto arrivare” questo ciclone che pagheremo a caro prezzo nei prossimi mesi. Io non ci sto e non ritengo giusto che a pagare questi clamorosi errori siano le persone comuni». (c. a.)
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