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il processo

Confermati due ergastoli per l’omicidio dell’ex carabiniere Bruno Ielo

La Corte d’Assise d’appello ribadisce il ruolo centrale di Polimeni e Dattilo nel delitto di Bruno Ielo, avvenuto a Catona. Ridotta la condanna per Scaramozzino

Pubblicato il: 27/11/2025 – 11:01
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Confermati due ergastoli per l’omicidio dell’ex carabiniere Bruno Ielo

REGGIO CALABRIA Sono stati confermati in secondo grado i due ergastoli comminati per l’omicidio di Bruno Ielo, l’ex carabiniere che da pensionato gestiva una tabaccheria a Gallico, nella periferia nord di Reggio Calabria, ucciso il 25 maggio 2017 perché, secondo l’accusa, non si era voluto piegare al diktat della cosca di chiudere la tabaccheria facendo concorrenza a quella del presunto mandante dell’omicidio. La Corte d’Assise d’appello ha condannato al carcere a vita Franco Polimeni, che pur non avendo mai riportato condanne definitive per associazione mafiosa, è sospettato di essere uno dei vertici della cosca Tegano di Archi. Cognato del boss Pasquale Tegano, secondo l’accusa, Polimeni sarebbe stato il mandante del delitto perché Ielo faceva concorrenza alla sua attività posta nelle vicinanze di quella della vittima. L’ergastolo è stato confermato anche per Francesco Mario Dattilo, ritenuto il killer che sparò due colpi di pistola uccidendo Ielo nel quartiere di Catona mentre rientrava a casa. La Corte d’Assise d’Appello, inoltre, ha ridotto la pena a Cosimo Scaramozzino (da 30 anni a 22 anni di carcere). La Corte d’Assise d’appello di Reggio Calabria (presidente Di Landro, a latere, Monaco) ha escluso che l’omicidio dell’ex carabiniere sia stato determinato da questioni maturate all’interno della ‘ndrangheta. Nel dispositivo della sentenza, il Collegio, pur confermando gli ergastoli a carico di Polimeni e Dattilo, ha riformato la condanna, escludendo l’aggravante dell’art. 416 nis, a carico di Giuseppe Antonio Giaramita (16 anni in primo grado), condannandolo a nove anni e otto mesi di reclusione, e subito scarcerato per decorrenza dei termini massimi di carcerazione preventiva. La decisione della Corte d’Assise d’appello, in attesa del deposito della sentenza, ha così circoscritto i contorni sulle cause dell’omicidio di Ielo a motivi di concorrenza commerciale. Il collegio di difesa era costituito dagli avvocati Giacomo Iaria, Corrado Politi, Francesco Calabrese, Gianfranco Giunta e Marco Tullio Martino. 

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