Clochard aggredito a Cosenza, Ciacco (Pd): «Un Consiglio comunale aperto per dargli la parola»
La proposta da allargare anche ai «tanti altri che come Cristofer abitano le strade della nostra città»

COSENZA Un Consiglio comunale «davvero aperto», per dare diritto di parola a Cristofer – il clochard aggredito nei giorni scorsi – e ai tanti altri Cristofer e alle tante altre Cristofer, che abitano le strade della nostra città. La proposta arriva da Giuseppe Ciacco, consigliere comunale e provinciale di Cosenza: «Ho riflettuto molto – si legge nella nota firmata dall’esponente dem – prima di scrivere. E voglio essere sincero: non ho mai offerto a Cristofer l’attenzione che meritava. Passavo sul corso principale e lui, ogni giorno, era lì. Solo adesso, dopo averlo visto in un letto di ospedale con il volto tumefatto, mi sono reso, effettivamente, conto della sua presenza e della sua storia. E, dinnanzi a questa presa di coscienza, ho maturato la consapevolezza che non servono né atteggiamenti di commiserazione né uno sguardo, che veda in lui un problema di ordine pubblico. Cristofer non è questo. E’ una persona, che vive una condizione di solitudine e di fragilità dentro una comunità, che troppo spesso va di fretta e non si ferma a guardare. Cristofer è l’emblema dell’indifferenza verso i più vulnerabili. Nonostante stesse sul corso principale della Città. Che si abbia il coraggio di ammetterlo».
Secondo Giuseppe Ciacco, «qui e ora c’è bisogno di una catartica assunzione di responsabilità collettiva. Certo, se Cristofer è stato aggredito, è giusto assicurare alla giustizia gli autori dell’efferato pestaggio. Ci mancherebbe altro! Ma, la politica ha un altro compito: ha il compito di assumere Cristofer come una opportunità da cogliere, perché la diversità è un valore. Cristofer è una risorsa, perché ci consegna un altro punto di vista sulle cose del mondo. E Cosenza, che è una Città, storicamente, caratterizzata da un leale spirito di inclusione e di accoglienza, deve difendere i diritti di chi non ha diritti. Questa è la missione di una Città fervidamente democratica: costruire un nuovo paradigma di coesione sociale. E noi, anche se faticosamente, lo stiamo costruendo. La fragilità – aggiunge il consigliere comunale e provinciale – non è un tabù, non è una malattia, della quale aver paura. La fragilità può e deve essere un catalizzatore per la connessione e la solidarietà. Dico tutto questo, per dire che la Città più sicura è la Città più inclusiva; quella che non discrimina, che non marginalizza; quella che non lascia indietro nessuno. La Città che include è più forte ed è più sicura. Noi dobbiamo dare ascolto a chi non si sente ascoltato. E, allora, se vogliamo fare un Consiglio comunale, facciamolo, però, per davvero, aperto: dando diritto di parola, spazio e dignità a Cristofer e ai tanti altri Cristofer e alle tante altre Cristofer, che abitano le strade della nostra Città. Sarebbe un evento straordinariamente inedito e profondamente umano!» conclude Ciacco.