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Asp Vibo, 18 operatori socio sanitari chiedono il rinnovo del contratto

Diffida dell’avvocato Francesco Pitaro anche al commissario ad acta per la sanità Occhiuto, ad Azienda Zero e al prefetto

Pubblicato il: 06/12/2025 – 11:13
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Asp Vibo, 18 operatori socio sanitari chiedono il rinnovo del contratto

VIBO VALENTIA 18 operatori socio sanitari che prestano servizio presso l’Asp di Vibo rischiano di non vedersi rinnovato alla scadenza il contratto di lavoro. Pertanto hanno notificato con l’avvocato Francesco Pitaro un atto di diffida al Commissario ad acta per la sanità in Calabria, al Presidente Occhiuto, all’Asp di Vibo e ad Azienda Zero, trasmesso pure al Prefetto di Vibo. Nell’atto dell’avv. Pitaro si legge che “gli istanti hanno partecipato all’avviso dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia per il reclutamento a tempo determinato di Operatori Socio Sanitari; che, a seguito della detta selezione, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia ha emesso la graduatoria all’interno della quale sono presenti gli istanti adottata con Deliberazione del Commissario Straordinario n. 1563/CS del 28/10/2022; che con legge regionale n. 34/2024 è stata dispostala proroga dell’efficacia e della validità delle graduatorie già adottate a seguito di selezione da enti e aziende del servizio sanitario regionale; che, più precisamente, all’art. 1 della legge regionale n. 34/2024 è stato disposto che “al fine di assicurare la continuità del servizio sanitario regionale e l’efficienza amministrativa nonché garantire il buon andamento e il contenimento della spesa regionale, è prorogata di ulteriori ventiquattro mesi dalla scadenza l’efficacia delle graduatorie approvate nell’anno 2022 all’esito delle procedure concorsuale di enti e aziende del servizio sanitario regionale”; che, pertanto, per effetto della detta legge regionale, la graduatoria de qua è pienamente valida ed efficace ed esecutiva; che la giurisprudenza è unanime nell’affermare che a fronte di una graduatoria vigente ai fini delle assunzioni le pubbliche amministrazioni devono attingere alle graduatorie esistenti e valide; che, infatti, il Consiglio di Stato Sez. III con decisione n. 4524 del 21/5/2024 ha affermato che “in presenza di una graduatoria concorsuale ancora efficace la regola generale da seguire per la copertura dei posti vacanti è quella dello scorrimento della medesima, a preferenza della indizione di un nuovo concorso”; che, inoltre, il Consiglio di Stato Sez. V con decisione n. 7780 del 7/9/2022 ha affermato che “In tema di accesso all’impiego pubblico è da ritenere illegittima la determinazione dell’amministrazione di bandire un nuovo concorso, a fronte della esistenza di una graduatoria ancora vigente per la medesima figura professionale”.

La graduatoria

Il legale aggiunge che, in virtù della suddetta graduatoria, che è esistente e valida ed efficace ed esecutiva, gli istanti hanno stipulato un contratto di lavoro a tempo determinato con l’Asp di Vibo Valentia; che, a seguito della stipula del detto contratto di lavoro, gli istanti stanno svolgendo la loro tipica attività lavorativa di Oss nell’interesse e in favore dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia e stanno apportando un contributo essenziale per il funzionamento e l’andamento della struttura sanitaria; che, tuttavia, l’Asp di Vibo Valentia, nonostante l’esistenza del rapporto di lavoro degli istanti/lavoratori, i quali stanno svolgendo un servizio essenziale per il funzionamento della detta Asp; ha adottato un avviso per la mobilità diretta ad individuare Oss provenienti da altre strutture sanitarie; che, però, l’esistenza della graduatoria di Oss e l’esistenza dei rapporti di lavoro de quibus inibisce, sotto il profilo tecnico/giuridico, all’Asp di Vibo Valentia di poter attingere all’esterno al fine di individuare operatori socio sanitari; che, infatti, l’Asp di Vibo Valentia ha un contingente di Operatori socio sanitari, a cui appartengono gli istanti, che sono stati formati dalla stessa Asp e stanno apportando un contributo fondamentale al funzionamento e andamento della detta struttura, e, conseguentemente, l’Asp di Vibo, in virtù della esistenza della graduatoria de qua e del rapporto di lavoro già in essere, non può, anche per effetto delle pronunce sopra riportate, reclutare operatori socio sanitari in sostituzione degli istanti lavoratori che già sono alle dipendenze dell’Asp di Vibo Valentia; che, infatti, secondo notizie informali, l’Asp di Vibo Valentia, allo scadere dei contratti a termine stipulati con gli istanti lavoratori, non vorrebbe proseguire il rapporto di lavoro con gli istanti ma sostituire gli incolpevoli lavoratori istanti, che stanno fornendo un contributo lavorativo essenziale, con lavoratori proveniente dall’esterno; che tutto ciò oltre che essere antigiuridico, per esservi una graduatoria esistente e valida ed efficace ed esecutiva, è completamente illogico; che, infatti, tutte le strutture sanitarie pubbliche della Regione Calabria lamentano una carenza cronica di lavoratori e, in particolare, di Operatori socio sanitari; che, pertanto, anche ove l’Asp di Vibo Valentia volesse reclutare, attraverso la procedura di mobilità, nuovi Operatori socio sanitari, e tanto, per come ampiamente dedotto, non è giuridicamente possibile stante l’esistenza di una valida ed efficace graduatoria, vi è che permarrebbe all’interno dell’Asp di Vibo Valentia un acronica carenza di Operatori socio sanitari la cui presenza è fondamentale per il funzionamento della struttura sanitaria de qua; che, del resto, sarebbe completamente illogico da un canto reclutare Oss presso l’Asp di Vibo Valentia attraverso la procedura di mobilità e che hanno già un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con altre strutture sanitarie pubbliche e, dall’altro, lasciare in mezzo alla strada Operatori socio sanitari che hanno svolto e stanno svolgendo le mansioni di Oss presso l’Asp di Vibo Valentia; che l’omesso utilizzo della graduatoria de qua costituirebbe una illecita omissione nonché condotta illegale e illegittima che determinerebbe un danno enorme a carico degli incolpevoli istanti che hanno partecipato ad una selezione pubblica e che sono regolarmente all’interno della detta graduatoria e che stanno regolarmente prestando, ad oggi, la loro attività lavorativa in favore dell’Asp di Vibo Valentia; che, pertanto, l’eventuale omesso rinnovo dei contratti di lavori degli istanti, che hanno partecipato ad una procedura selettiva pubblica e sono all’interno di una graduatoria valida ed efficace ed esecutiva, non solo costituirebbe una condotta omissiva ed antigiuridica e dannosa per gli istanti lavoratori, ma, inoltre, sarebbe una condotta manifestamente illogica e ciò perché lascerebbe all’interno dell’ASP di Vibo Valentia una carenza cronica di Operatori socio sanitari”.

Procedere al rinnovo dei contratti

In conclusione con l’atto si “invita e diffida il commissario ad acta per la Sanità in Calabria, il Presidente della Regione Calabria, l’Azienda per il governo della sanità della Regione Calabria/Azienda Zero, l’ASP di Vibo Valentia a voler tempestivamente e secundum ius procedere al rinnovo dei contratti di lavoro degli istanti/Oss i quali sono inseriti all’interno di una graduatoria, elaborata a seguito di una regolare procedura selettiva, che è esistente e valida ed efficace ed esecutiva, permettendo loro di proseguire legittimamente il rapporto di lavoro e permettendo all’Asp di Vibo Valentia di poter usufruire delle essenziali prestazioni lavorative degli istanti/Oss“.
Nell’atto si riserva, “in caso di omesso tempestivo rinnovo dei contratti di lavoro degli istanti di agire, in ogni sede, al fine di ottenere il dovuto rinnovo dei contratti di lavoro de quibus e il dovuto risarcimento degli ingiusti danni, nonché di depositare un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia al fine di fare luce sull’intera vicenda e di verificare se la condotta omissiva dei soggetti responsabili integri ipotesi di reato”. E inoltre, riserva “di segnalare agli organi competenti, anche giudiziari, il funzionamento non efficace dell’Asp di Vibo, anche sotto il profilo delle inidonee prestazioni sanitarie erogate, imputabile certamente anche alla mancanza cronica di Operatori socio sanitari”. L’avvocato Pitaro ha trasmesso l’atto anche al prefetto di Vibo Valentia “affinché quest’ultimo, trattandosi di questione delicatissima attinente il diritto al lavoro e il diritto alla salute, voglia svolgere ogni dovuta attività e ogni dovuto att onell’espletamento delle propri tipiche competenze di legge”.

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