Ionio e Tirreno penalizzati dalla delibera Asp reggina, lo Studio Radiologico denuncia disparità e chiede l’intervento del Governatore
TAC, risonanze e cure essenziali concentrate a Reggio Calabria. Cittadini costretti a spostamenti, liste d’attesa in aumento e rischio perdita di servizi sanitari vitali

REGGIO CALABRIA Una decisione dell’Asp di Reggio Calabria sta creando forti preoccupazioni nei Distretti Ionico e Tirrenico. La delibera n. 1093 del 26 novembre 2025, approvata dall’Azienda Sanitaria, ridistribuisce le risorse della specialistica accreditata in modo sbilanciato a favore del Distretto di Reggio Calabria, penalizzando di fatto le strutture sanitarie e i cittadini delle aree ionica e tirrenica.
A lanciare l’allarme – in una lettera aperta – è lo Studio Radiologico Srl di Siderno, realtà storica del territorio, che avverte: «La struttura rischia di non poter erogare migliaia di prestazioni agli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale, con una drastica riduzione dei servizi diagnostici e una limitazione della libertà di scelta dei cittadini»
«Non si tratta di una questione privata, ma di un problema sociale e territoriale», spiegano ancora dalla struttura. «La decisione colpisce i territori più fragili, aumenta le distanze dai luoghi di cura, accentua le disuguaglianze sociali e concentra servizi e potere in un’unica area, desertificando l’offerta sanitaria di alto livello nelle aree ionica e tirrenica. E le conseguenze per i cittadini drammatiche: per una TAC o una risonanza magnetica, molti saranno costretti a spostarsi fino a Reggio Calabria; le liste d’attesa rischiano di allungarsi; e gli anziani, i pazienti oncologici o chi non dispone di mezzi di trasporto saranno i più penalizzati. Interi Comuni potrebbero perdere l’accesso a uno dei pochi presidi sanitari efficienti rimasti».
Il problema, sottolinea Studio Radiologico Srl di Siderno «non deriva da limiti imposti dal DCA regionale, che fissa solo tetti complessivi di spesa, ma da una scelta autonoma dell’Asp di Reggio Calabria. Questa decisione non produce risparmio né trasferisce servizi verso strutture pubbliche locali, ma sposta risorse verso il sistema privato concentrato nel Distretto di Reggio Calabria, creando una sanità a doppia velocità: Reggio al centro, Ionio e Tirreno ai margini».
Da qui appello alle istituzioni, al Presidente del Consiglio Regionale, ai Consiglieri e agli Assessori Regionali della Locride e la richiesta di «revoca o la revisione della delibera e l’istituzione di un tavolo regionale permanente sui Distretti Ionico e Tirrenico».
Ai sindaci della Locride e della Piana, chiamati a intervenire con la «convocazione di un’assemblea pubblica aperta con cittadini, associazioni e operatori sanitari per difendere il diritto alla salute nel territorio». «Al Presidente della Regione Calabria chiediamo un intervento diretto e urgente per ristabilire equilibrio e sanità di prossimità, un incontro per spiegare numeri, criticità e conseguenze della delibera». «Questa non è la battaglia di una singola struttura, ma di un’intera comunità che vuole garantire il diritto costituzionale alla salute» è scritto nella lettera aperta dello Studio Radiologico Srl di Siderno, «senza l’intervento delle istituzioni, l’area ionica e tirrenica rischia di vedere compromesso l’accesso a cure essenziali e di alta qualità». (redazione@corrierecal.it)
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