«Se non paga 5mila euro lo ammazzano». Sventata una truffa
In cinque denunciano il tentativo di ottenere denaro via WhatsApp per sventare un presunto omicidio

NAPOLI «Se entro il 12 non paga cinquemila euro lo ammazzano”: c’è anche un tentativo di truffa con minacce di morte, poi rientrato, tra gli episodi denunciati dalle cinque presunte vittime della sedicente sensitiva che organizzava delle live sui social facendo credere agli utenti che vi stavano partecipando di essere in grado di metterli in contatto con le anime dei loro defunti. Il caso riguarda la richiesta di una ingente somma di denaro, questa volta formulata non durante la live, ma attraverso un gruppo WhatsApp a cui erano iscritti alcuni degli stessi utenti della live da un ex moderatore della sensitiva. I soldi, viene rivelato, avrebbero dovuto salvare letteralmente la vita a uno dei cosiddetti moderatori della live: un calabrese, che, secondo quanto riferito, rischiava di essere ucciso da persone pericolose per un debito da 5mila euro. Quando però, una delle persone coinvolte, che si era detta disponibile a contribuire, chiede di sapere di più sulla vicenda, il richiedente non solo innesta la marcia indietro ma addirittura nega quella dubbia richiesta che qualcuno però aveva provveduto a cristallizzare con degli screen-shot. Per chiedere che si faccia piena luce anche su questo episodio – verosimilmente non isolato ma frutto di un modus operandi rodato e finalizzato mettere a segno una truffa paventando il rischio di omicidio – è stata presentata una denuncia alla Procura di Napoli. (Ansa)