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«Dieci anni ancora per il nuovo Tribunale di Locri: un nuovo record di inefficienza»

Irto esprime insoddisfazione per la risposta del governo a una sua interrogazione. «Si nomini un commissario del governo»

Pubblicato il: 10/12/2025 – 18:54
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«Dieci anni ancora per il nuovo Tribunale di Locri: un nuovo record di inefficienza»

ROMA «Dieci anni ancora per il nuovo Tribunale di Locri: un nuovo record di inefficienza. Ancora una volta il Governo dà risposte vaghe, senza tempi certi, senza indicare risorse né responsabilità nominativa». Lo afferma il senatore e segretario regionale del Pd, Nicola Irto, dopo la risposta del governo a una sua interrogazione sui lavori al Tribunale di Locri.  La Locride – afferma Irto – è probabilmente il territorio con il più alto tasso di disoccupazione d’Italia e con il maggior numero di problemi sociali. Voi avete modificato il codice degli appalti pubblici da tre anni, ma quella riforma non ha prodotto alcuna accelerazione nel processo di costruzione del nuovo tribunale della Locride. Dopo dieci anni si chiede ancora un ulteriore anno e mezzo prima di vedere, forse, l’apertura del cantiere da parte della nuova impresa. Ministro, devo dirlo con chiarezza: la sua risposta è del tutto insoddisfacente, composta solo da parole vaghe. La costruzione del nuovo tribunale – rimarca il senatore del Pd – è ferma da dieci anni, nonostante la forte mobilitazione della società civile. L’Ordine degli avvocati della Locride ha chiesto l’apertura di un tavolo con tutte le forze politiche. Irto aggiunge; Qualche giorno fa ricorreva il ventennale dell’assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Fortugno, avvenuto a pochi metri dal luogo dove dovrebbe sorgere il nuovo tribunale. Il governo non può continuare a voltarsi dall’altra parte: dopo tre anni, in quel territorio, la presenza dello Stato non può essere compromessa dall’inefficienza di un appalto. Non si tratta del semplice ritardo di un qualunque cantiere in Italia: qui c’è un valore simbolico straordinario, perché il tribunale rappresenta la presenza dello Stato, un presidio di legalità e la dimostrazione che lo Stato può prevalere su altri poteri criminali. Per questo – conclude il senatore del Pd – ritengo che la sua risposta non solo sia insoddisfacente, ma anche priva di una reale prospettiva. Le chiedo dunque se non sia opportuno valutare la nomina di un commissario straordinario. Lei ci ha detto che la nuova impresa verrà incaricata entro il 2026: ciò significa che, dopo dieci anni, si chiede ancora un altro anno e mezzo prima di vedere, forse, l’apertura del cantiere». (redazione@corrierecal.it)


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