Lotta alla criminalità, nel 2025 catturati 132 latitanti: 66 legati alla ‘ndrangheta

Il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia nel 2025 «ha portato a compimento 880 estradizioni di criminali ricercati a livello internazionale». Lo ha reso noto il direttore centrale della Polizia criminale Raffaele Grassi nel corso della giornata conclusiva della consueta riunione annuale della rete degli esperti per la sicurezza, che ha visto la partecipazione di tutti i dirigenti delle Forze di Polizia.
All’evento hanno preso parte il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, il sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione internazionale Maria Tripodi, il capo della Polizia Vittorio Pisani, il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo, il segretario generale del Maeci Riccardo Guariglia e il segretario generale di Interpol Valdecy Urquiza.

1545 persone scomparse dall’ Italia e localizzate all’estero

Lo scambio informativo, strumento essenziale nella lotta ai fenomeni transfrontalieri, si è ulteriormente intensificato: 31.000 messaggi sono stati veicolati attraverso i sistemi informatici Europol e oltre 150.000 all’interno dei canali Schengen. Nell’ambito dell’attività di rintraccio internazionale, sono 1.545 le persone scomparse dall’Italia localizzate all’estero e 739 i cittadini italiani segnalati come scomparsi in Europa. Riguardo ai dati del Servizio per la Cooperazione Internazionale, Grassi ha sottolineato il «ruolo rilevante svolto nelle 132 indagini per sottrazione internazionale di minori, sviluppate in collaborazione con 28 Paesi».

Nel 2025 catturati 132 latitanti in Italia e all’Estero

Sul fronte delle investigazioni contro la grande criminalità, l’azione interforze e la cooperazione con le polizie estere hanno consentito la cattura di 132 latitanti, tra quelli ricercati dalle autorità italiane all’estero e quelli segnalati da autorità straniere presenti in Italia. Particolare attenzione viene rivolta «alle proiezioni delle organizzazioni criminali sudamericane verso l’Europa e ai consolidati legami con le mafie italiane, in particolare con la ’ndrangheta», che da anni intrattiene rapporti strutturati «con gruppi criminali del continente sudamericano». Di rilievo anche il progetto I-Can, guidato dall’Italia insieme a Interpol, che continua a diffondere la conoscenza sulla pericolosità della ’ndrangheta. Nell’ambito di questo programma sono state catturate 66 persone collegate all’organizzazione mafiosa in 14 Paesi del mondo. (redazione@corrierecal.it)

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