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Oggetto misterioso che fa comodo solo alla politica. Ecco la Vigilanza della discordia

La Commissione speciale, con la sua presidenza, al centro dI un’aspra polemica tra maggioranza e opposizione. Una storia con risultati impalpabili e una prassi che in realtà non esiste

Pubblicato il: 11/12/2025 – 16:37
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Oggetto misterioso che fa comodo solo alla politica. Ecco la Vigilanza della discordia

LAMEZIA TERME Più “oggetto misterioso” che organismo realmente utile. Potenzialmente strategica, e soprattutto potenzialmente importante, la Commissione Vigilanza del Consiglio regionale – oggi al centro di un’aspra polemica tra la maggioranza “pogliatutto” e la minoranza – in realtà si è rivelata nel corso degli anni una Commissione sostanzialmente “vuota”, buona solo per “agevolare” la quadratura” dei conti nelle coalizioni di governo alle prese con la distribuzione delle poltrone di vertice. Tranne qualche rara eccezione, la Vigilanza – Commissione speciale creata nel maggio 2005 con funzioni, tra le altre, di “controllo, monitoraggio e valutazione sull’attività della Regione e degli enti da essa dipendenti” – in genere è stata una sorta di “camera di compensazione”, di aggiustamento delle aspettative dei partiti e di composizione dei conflitti negli schieramenti, come dimostra la sua “storia”. Anche la tesi che la presidenza della Vigilanza per prassi spetti all’opposizione in realtà non è esatta, anzi sembra una “leggenda metropolitana” analizzando lo svolgimento delle legislature a Palazzo Campanella: nelle ultime 5 legislature – dalla ottava alla penultima – solo in tre occasioni la prassi è stata rispettata. Con risultati, comunque, sempre piuttosto impalpabili.

La “storia” della Vigilanza

Giusto per fare opera di memoria, la Vigilanza nasce come Commissione speciale del Consiglio regionale (affiancando le sei permanenti e l’altra speciale, l’Anti-‘ndrangheta, anch’essa un altro flop) nel maggio 2005, legislatura targata centrosinistra sotto la presidenza di Agazio Loiero. Qui la prassi della presidenza all’opposizione viene effettivamente rispettata, visto che la presidenza viene assegnata a Franco Morelli, del Pdl: 13 complessivamente le sedute. Ma nella legislatura successiva, la nona, quella a guida centrodestra con Peppe Scopelliti governatore, la prassi già si interrompe, visto che la presidenza della Vigilanza viene assegnata prima a Giulio Serra e poi ad Aurelio Chizzoniti, di “Insieme per la Calabria”, lista a sostegno di Scopelliti: ma è anche la legislatura che registra il maggiore attivismo della Vigilanza, che si riunisce ben 51 volte, soprattutto sotto la “spinta” di Chizzoniti, che a un certo punto si ritaglierà il ruolo di “agitatore” interno e “voce contro” della maggioranza di Scopelliti (prendendo di petto la gestione di qualche società regionale come Fincalabra, a esempio). Nella decima legislatura, a guida centrosinistra con Mario Oliverio presidente della Regione, la (presunta) prassi della presidenza all’opposizione ritorna con Ennio Morrone di Forza Italia (36 le sedute della Vigilanza n quella legislatura). Per poi interrompersi di nuovo nella 11esima legislatura, quella di Jole Santelli prima donna presidente della Regione per Forza Italia: la Vigilanza sarà guidata da Domenico Giannetta, riunendosi 10 volte prima della fine anticipata della legislatura per la drammatica scomparsa della Santelli. Dinamica invece particolare nella 12esima legislatura, la prima di Roberto Occhiuto presidente leader del centrodestra: inizialmente la Vigilanza sarà affidata all’opposizione, per la precisione al M5S Francesco Afflitto, poi al “tagliando” ritornerà nella disponibilità del centrodestra ancora con Giannetta (mentre piano piano Afflitto si allineerà alla maggioranza, giusto per inciso), riunendosi 25 volte. Anche qui, come in passato, poche tracce di risultati davvero di impatto da parte della Vigilanza: basti pensare che uno dei compiti che dovrebbe assolvere è quello di controllare le gestioni del sottogoverno della Regione, gestioni che – salve sparute eccezioni – continuano a essere discutibili oggi come ieri. Ma tant’è: intanto che c’è la Vigilanza, la sua presidenza è sempre una casella che fa comodo alla politica. Oggi in particolare alla maggioranza di centrodestra, che l’ha ormai praticamente (ri)occupata suscitando le ire del Pd e del centrosinistra (a. cant.)


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