La rotta della droga da Napoli a Palermo passando per la Calabria: i traffici di Bonaccorso dalla base di Cassano
Per la Dda di Palermo il 46enne utilizzava la città calabrese come snodo logistico per i viaggi della droga verso la Sicilia. Sequestrati 24,5 e 60 kg di hashish

LAMEZIA TERME Un trafficante di droga di grande spessore criminale, in grado di gestire i propri affari attraverso una rete costruita tra Napoli e Palermo, con una solida base logistica individuata in Calabria. Ora il suo nome è finito tra gli arresti del blitz della squadra mobile di Palermo che ieri ha smantellato il mandamento mafioso della Noce e diverse piazze di spaccio nei quartieri Brancaccio, Sperone e Bonagia, a Palermo. Tra loro c’è, appunto, il napoletano Ivan Rino Bonaccorso. Il 46enne, infatti, è originario di Napoli ma da tempo è residente a Cassano allo Ionio, nel Cosentino. Nell’ordinanza il gip del Tribunale di Palermo lo descrive come «un trafficante di lungo corso, già coinvolto in operazioni per ingenti quantitativi di stupefacenti». E non a caso.
Cassano base logistica
Già perché secondo la Distrettuale antimafia di Palermo il napoletano Bonaccorso sarebbe «uno dei principali fornitori campani dei gruppi palermitani» monitorati nell’inchiesta. Sempre a Bonaccorso gli inquirenti attribuiscono, in particolare, due trasporti di hashish da 24,5 e 60 chili, organizzati tra Campania, Calabria e Sicilia con l’uso di staffette, telefoni dedicati e veicoli di supporto.
La Calabria, appunto. Come è emerso dall’inchiesta, infatti, il presunto trafficante napoletano avrebbe scelto l’area del basso-ionio cosentino non a caso: qui, tra svincoli vicini e movimenti poco sospetti, Bonaccorso sarebbe riuscito a gestire logisticamente i suoi traffici e, soprattutto, i contatti con altri sodali e con i “clienti” palermitani. Gli inquirenti in particolare descrivono Cassano come «luogo dove Bonaccorso risiede e da cui parte per organizzare operazioni di narcotraffico verso Palermo».
Il primo carico di hashish
C’è, ad esempio, un primo episodio legato al trasporto di un consistente quantitativo di hashish destinato a Girolamo Federico (finito ai domiciliari) che, secondo l’accusa, sarebbe stato effettuato da Agostino Sansone (finito in carcere) con il supporto di Ivan Rino Bonaccorso in qualità di “cedente”, il quale faceva da “staffetta” al corriere unitamente a Ruffano. «(…) pe stasera ce la fai a portare la nennella? Pigliane una nuova, non prenderne una vecchia… a gratis». Questo il tono di un dialogo intercettato tra Sansone e Bonaccorso, con quest’ultimo che «sollecitava il primo per portargli una sim da utilizzare per le comunicazioni riservate», riporta il gip nell’ordinanza. È il 7 marzo 2023 quando Sansone chiede a Bonaccorso «dettagli sull’imminente partenza illecita», riporta ancora il gip. E, l’indomani, i tre – Bonaccorso, Ruffano e Sansone – con il carico illecito al seguito – partono da Napoli, convenendo di fare una sosta a Sibari, comune limitrofo a Cassano allo Ionio dove risiede proprio Bonaccorso, dove sarebbero rimasti tutta la notte per poi ripartire verso Palermo la mattina seguente.
«Vieni che ce ne andiamo insieme, perché è libero, è tutto libero». Così, il 9 marzo 2023, il gruppo sarebbe partito da Cassano per arrivare a Villa San Giovanni. Non sanno però che gli inquirenti stanno monitorando le loro conversazioni e, soprattutto, i loro spostamenti attraverso diverse pattuglie lungo l’asse autostradale Catania-Palermo. A Resuttano, nel Nisseno, il personale di polizia nota l’arrivo di due auto, una Citroen C3 condotta a Bonaccorso e Ruffano e la Panda con funzione di staffetta guidata da Sansone. Gli agenti seguiranno gli indagati fino a Palermo, documentando i contatti con Girolamo Federico e, soprattutto, il tentativo di recuperare il carico di droga dalla Panda, nel frattempo parcheggiata. A questo punto gli agenti intervengono e sequestrano l’auto con un carroattrezzi e, durante le perquisizioni, trovano all’interno degli sportelli circa 24,5 kg di hashish.
Il secondo carico di hashish
Nonostante il sequestro, dalle indagini sarebbe emerso con Bonaccorso avesse continuato con i suoi affari legati allo smercio di droga come, ad esempio, il trasporto di ben 60 kg di hashish verso il capoluogo siculo. Le indagini coordinate dalla Dda di Palermo, infatti, hanno consentito di ricostruire e seguire tutto il viaggio verso dalla Campania alla Sicilia del corriere, passando per Sibari e Cassano, accompagnato con funzione di ‘‘staffetta” da Bonaccorso. Tutto finisce, però, con il controllo dell’auto condotta da Sisto, una Renault Clio, al cui interno venivano rinvenuti e sequestrati quasi 60 kg di hashish. (g.curcio@corrierecal.it)
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