Pd, cambia ancora la “geografia” interna del partito
Da Montepulciano a Energia Popolare, fissato il perimetro della maggioranza dem

ROMA Cambia, ancora, la geografia interna del Partito Democratico. A due settimane dall’iniziativa di Montepulciano che ha fissato il perimetro della maggioranza dem alle componenti di Areadem di Dario Franceschini, Dems di Andrea Orlando, Articolo Uno di Roberto Speranza, più i neoulivisti rappresentati da Anna Ascani e Marco Meloni, l’assemblea nazionale ha sancito l’ingresso di Stefano Bonaccini e un gruppo di esponenti riformisti nel perimetro che sostiene Elly Schlein. Se per Stefano Bonaccini si tratta della certificazione di un dato di fatto, come lui stesso ha rivendicato, per altri esponenti come Piero De Luca, Eugenio Giani o Simona Bonafè si tratta di una novità. “Non mi sono mai sentito minoranza”, ha spiegato Bonaccini dal palco, “ho assicurato il mio sostegno alla segretaria fin dal giorno dopo le primarie”. Rimangono opposizione interna i riformisti duri e puri. Al termine della votazione in assemblea, il pallottoliere dem segnava 225 voti a favore e 36 astenuti. Numeri che non restituiscono perfettamente le forze in campo. Sono circa mille, in totale, i delegati dell’assemblea del Pd. Oltre alle aree citate, Schlein vede entrare in maggioranza anche Gianni Cuperlo, che al congresso ha presentato la sua candidatura in alternativa a quelle della segretaria e di Bonaccini. Proprio Cuperlo è stato scelto da Schlein per guidare la fondazione del Pd al posto di Nicola Zingaretti, oggi capodelegazione dem a Bruxelles. Ciò non significa necessariamente un rafforzamento della segretaria Pd, avverte un dirigente presente all’assemblea. L’allargamento della maggioranza e, soprattutto, la certificazione di questa maggioranza, prima a Montepulciano e oggi in assemblea, aveva provocato qualche malumore fra gli esponenti, parlamentari e non, più vicini alla leader dem che vedevano dietro a questo dinamismo delle correnti un tentativo per ‘imbrigliare’ l’azione politica di Schlein. “Il nostro sostegno alla segretaria è sempre stato per convinzione e mai per convenienza”, rivendica tuttavia Sarracino. Allo stesso tempo, l’ingresso di Bonaccini e di Area Riformista nel perimetro della maggioranza appare a qualche esponente dem come una mossa per “depotenziare” il cordone creato attorno alla segretaria così da consentire a Schlein di mantenere le mani libere da condizionamenti, nella linea politica e nella scelta del gruppo dirigente. (Agi)
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