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viaggio nella diagnosi

Cosenza, il reparto di anatomia patologica è pilastro invisibile della diagnosi clinica

Presentato il calendario solidale. «Un reparto proiettato al futuro: diagnosi rapide, automazione e formazione specialistica»

Pubblicato il: 16/12/2025 – 12:21
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Cosenza, il reparto di anatomia patologica è pilastro invisibile della diagnosi clinica

COSENZA «La mia mission è sfatare il mito che l’anatomia patologica si occupi solo dei defunti, in realtà l’anatomia patologica è la branca della medicina che si occupa dei vivi, è una branca eminentemente clinica e il nostro ruolo è fondamentale per la gestione a 360° del paziente». A parlare, ai nostri microfoni è la dottoressa Maria Raffaella Ambrosio alla guida dell’Unità Operativa di Anatomia Patologica dell’ospedale Annunziata di Cosenza. Questa mattina, negli uffici della direzione generale – alla presenza del Dg dell’Ao bruzia Vitaliano De Salazar – è stato presentato il calendario solidale dal titolo: “Alla scoperta dell’Anatomia Patologica, un viaggio nella diagnosi”. Un viaggio alla scoperta delle attività di diagnosi di una branca medica ancora poco conosciuta, ma fondamentale per la diagnosi delle patologie, la scelta della terapia e l’indicazione di stadio e prognosi della malattia.

L’anatomia patologica

«Il nostro ruolo è fondamentale per identificare le caratteristiche di una patologia neoplastica, per consentire al paziente di poter beneficiare della terapia più adeguata. Ecco perché siamo il centro, ma allo stesso tempo siamo l’anello di congiunzione tra tutte le branche mediche», aggiunge la dottoressa. Nonostante tutto però si registrano scarse adesioni alle specializzazioni. «Anche quest’anno circa il 50% delle borse è rimasto vuoto, ma abbiamo coperto tutti i posti che il ministero aveva assegnato. Ed è stato anche un successo legato alla sinergia tra azienda ospedaliera e università, perché per la prima volta siamo riusciti ad avere una scuola di specializzazione in anatomia patologica in Calabria, i nostri medici non dovranno emigrare – come ho fatto io – per conseguire questa specializzazione». Il reclutamento di specializzandi resta complesso, «perché i ragazzi sono poco propensi ad intraprendere una specializzazione dove non vi è rapporto con il paziente, ma in realtà così non è».

Verso l’automatizzazione del reparto

«Il lavoro in sanità è spesso poco visibile, l’anatomia patologica può sembrare un paradosso, ma salva vite, perché la tempestività delle diagnosi sono fondamentali, soprattutto per quanto riguarda tutte le patologie oncologiche», sostiene ai nostri microfoni Vitaliano De Salazar. «Ricorderete quest’estate che ci fu un problema nazionale in Sicilia per il ritardo nei referti, insieme alla professoressa Ambrosio, che è una eccellenza a livello nazionale, siamo riusciti ad ottimizzare i tempi: entro 5-7 giorni dalla biopsia richiesta consegniamo il risultato», precisa il Dg dell’Ao di Cosenza. «Questo è solo l’inizio di un percorso – assicura De Salazar – perché il nostro obiettivo è l’automazione completa». Il direttore generale, infine, si sofferma sul prezioso supporto offerto ai giovani medici grazie al percorso di formazione offerto dalle scuole di specializzazione. «Testimoniano che questa azienda ha un futuro brillante, ed hanno già consentito di arricchire il personale assistenziale». (f.b.)

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