Maria Chindamo, nuova udienza del processo: attesa la testimonianza del fratello Vincenzo
L’imprenditrice disse no alla ‘ndrangheta. «Sarà un passo importante di questo lungo cammino, un momento importante per me»

CATANZARO «Domani, 18 Dicembre 2025, sarà un passo importante di questo lungo cammino. Andrò a testimoniare davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro tutta la faticosa e doverosa ricerca di verità e giustizia per mia sorella Maria. Sarà un momento importante per me e per tutte quelle persone meravigliose che hanno deciso di essere parte offesa accanto a me e alla mia famiglia di più di essere famiglia di Maria». E’ l’incipit di un post pubblicato sul proprio profilo Facebook, da Vincenzo Chindamo, fratello di Maria Chindamo l’imprenditrice uccisa e data in pasto ai maiali. «Spesso quelli che hanno respirato l’aria dove ho vissuto, non hanno percepito pienamente o del tutto, il senso di quel soffrire, di quell’impegno, di quell’avere bisogno che qualcuno mi capisca e perché no, che qualcuno mi consoli o addirittura che si impegni accanto a me soprattutto nei momenti più difficili. Indipendentemente se sarete presenti in udienza o se dedicherete un solo pensiero di vicinanza, grazie a chi ha scelto di esserci, di fare parte di quella spirale di speranza che avvolge e protegge la memoria di Maria ed aiuta un intero territorio a liberarsi dalla violenza patriarcale e ‘ndranghetista che offusca la bellezza delle sue terre e della sua gente.
Il processo
Maria Chindamo, l’imprenditrice di Laureana di Borrello, è scomparsa da Limbadi il 6 maggio 2016. Unico imputato nel procedimento è Salvatore Ascone, accusato di concorso in omicidio: secondo l’accusa avrebbe manomesso il sistema di videosorveglianza installato presso la sua proprietà, proprio di fronte al cancello in cui è stata ritrovata l’auto ancora accesa e macchie di sangue dell’imprenditrice.
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