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Uil Calabria al fianco di Migra Europa Save per una nuova visione dell’accoglienza

Senese: è un esempio virtuoso che merita di essere sostenuto e replicato

Pubblicato il: 20/12/2025 – 17:47
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Uil Calabria al fianco di Migra Europa Save per una nuova visione dell’accoglienza

LAMEZIA TERME La Uil Calabria sostiene il progetto “Migra Europe Save” che accompagna i migranti verso un percorso reale di autonomia e crescita. Una nuova visione di accoglienza presentata a Lamezia Terme nel corso del primo evento della rassegna culturale “I Ponti di Don Maiolo”. Mariaelena Senese, segretaria della Uil Calabria, è scritto in una nota, intervenendo all’iniziativa ha sottolineato l’importanza del progetto “che dimostra come l’accoglienza possa trasformarsi in integrazione reale, quando è accompagnata da visione, responsabilità e lavoro concreto. Un progetto che va oltre l’emergenza e che mette al centro le persone, i loro diritti e il loro futuro. Purtroppo sappiamo bene che non sempre i percorsi di accoglienza riescono a garantire questo livello di integrazione”. Per la Uil Calabria l’iniziativa rappresenta una risposta concreta a una delle sfide più complesse del nostro tempo: trasformare l’accoglienza in un percorso di autonomia, lavoro e inclusione sociale. “È un esempio virtuoso – prosegue Mariaelena Senese – che merita di essere sostenuto e replicato. Non è solo un progetto, ma un’idea di futuro. Un futuro in cui i giovani accolti non restano ai margini, ma diventano parte attiva delle nostre comunità, grazie al lavoro, alla formazione e all’ accompagnamento. Per noi l’accoglienza non può e non deve fermarsi a un letto e a un pasto caldo. Accogliere significa accompagnare, formare, includere. Significa creare le condizioni perché le persone possano diventare autonome, lavorare, sentirsi parte di una comunità. Purtroppo sappiamo bene – prosegue – che questo non sempre accade. Molti centri di accoglienza, oggi, non riescono a garantire un reale percorso di integrazione. Non per mancanza di impegno degli operatori, ma per l’assenza di risorse adeguate, di progettualità strutturate e, soprattutto, di una visione a lungo termine. Ed è per questo che esperienze come questa assumono un valore ancora più importante. Qui l’accoglienza diventa educativa, formativa, concreta. Si costruiscono competenze e, insieme, una prospettiva di vita possibile. Continuare ad accompagnarli, come avviene in questo progetto, non è solo una scelta etica: è un atto di responsabilità sociale: è prevenzione, è legalità, è tutela del lavoro”. Per la segretaria della Uil Calabria “servirebbe un impegno più forte delle istituzioni, dei Comuni, della Regione. Servirebbe un coordinamento serio con il mondo del lavoro, semplificare una burocrazia che spesso rallenta o blocca percorsi virtuosi. E servirebbe anche affrontare una questione culturale. Come Uil Calabria denunciamo il clima di diffidenza e di pregiudizio. L’integrazione non è un processo a senso unico: riguarda chi arriva, ma riguarda anche chi accoglie. Dobbiamo lavorare sulla cultura dei diritti e dei doveri, sull’informazione corretta, sul rispetto reciproco. Perché solo una comunità che include è una comunità più forte e più sicura. Per molti di questi ragazzi l’Italia rappresenta l’unica ancora di salvezza. Nei loro Paesi ci sono ancora guerra, violenza, povertà, assenza di futuro. Non possiamo permetterci di voltare lo sguardo dall’altra parte. Investire in integrazione significa investire in coesione sociale, legalità e sviluppo. Significa contrastare il lavoro nero, lo sfruttamento, la criminalità. Significa creare opportunità anche per i nostri territori, soprattutto in una regione come la Calabria, che ha bisogno di lavoro buono, regolare e dignitoso”. “Come Uil Calabria – conclude Mariaelena Senese – continueremo a sostenere politiche di accoglienza dignitose, progetti di inclusione lavorativa e sociale, e a chiedere con forza che nessuno venga lasciato solo dopo l’accoglienza. Perché un ragazzo accompagnato è un lavoratore in regola domani. Perché l’integrazione non è un costo, ma un investimento”.

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