Il peso psicologico dei cambiamenti climatici sui giovani
I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Health and Environmental Research

ROMA Greenpeace e ReCommon, con il supporto scientifico dell’Istituto Europeo di Psicotraumatologia e Stress Management, mette in luce quanto i cambiamenti climatici incidano sulla salute mentale e sulle abitudini quotidiane dei giovani. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Health and Environmental Research. La ricerca evidenzia come la preoccupazione per il clima si trasformi spesso in vero e proprio disagio psicologico. Pessimismo sul futuro, senso di impotenza e mancanza di motivazione emergono come fattori chiave del malessere. I giovani del Sud e delle isole risultano maggiormente colpiti rispetto a quelli del Centro e del Nord. I dati mostrano che l’ansia climatica influenza concretamente la vita quotidiana: il 44% dei giovani segnala un impatto negativo sul proprio benessere psicologico, il 17% modifica le abitudini alimentari e di consumo, e il 14% nota cambiamenti nelle relazioni sociali. Tra le emozioni più ricorrenti emergono preoccupazione e ansia per il futuro (41%), rabbia e frustrazione (19%) e senso di impotenza e rassegnazione (16%). Gli esperti avvertono che la crisi climatica non riguarda solo l’ambiente, ma si traduce in un effetto diretto sullo stile di vita, sulla capacità di concentrazione e sulla pianificazione del futuro dei giovani. Per affrontare l’ecoansia, secondo i ricercatori, servono strumenti di supporto psicologico e un’educazione al clima che trasformi la preoccupazione in azione concreta e responsabile.