«Dal confronto culturale un impegno politico per il futuro della Calabria»
Lavoro, ambiente e bonifica: il consigliere regionale Enzo Bruno al Circolo ARCI Gli Spalatori di Nuvole di Crotone

CROTONE Il consigliere regionale Enzo Bruno, capogruppo di Tridico Presidente, è stato ospite del Circolo ARCI Gli Spalatori di Nuvole di Crotone per una giornata che ha avuto il senso pieno del dialogo, della cultura e della partecipazione attiva. Un’iniziativa inserita nel festival “Natale oltre le nuvole”, che ha rappresentato un momento di confronto politico e civile di grande valore, alla presenza di amministratori, rappresentanti del mondo associativo e cittadini. All’incontro ha partecipato anche l’europarlamentare Pasquale Tridico, che continua a considerare la Calabria una priorità del proprio impegno istituzionale. La proiezione del documentario “La via delle ciminiere” di Antonio Grimaldi ha offerto una chiave di lettura rigorosa e priva di retorica sul rapporto tra lavoro, ambiente e trasformazioni industriali. Un racconto che parla di Crotone, ma che in realtà restituisce una pagina centrale della storia della Calabria: quella di un sistema industriale smantellato senza che sia mai stata costruita una vera riconversione. La successiva presentazione del libro “Ho scritto un libro sulla sabbia”, sempre di Grimaldi, si è trasformata in un confronto aperto e partecipato, andando oltre il piano culturale per affrontare questioni politiche decisive: il disfacimento industriale, le bonifiche mai compiute, le responsabilità accumulate nel tempo e le conseguenze che continuano a ricadere su questo territorio. Nel dialogo con Pasquale Tridico, Filippo Sestito, Raffaele Muraca, Elisabetta Barbuto e Franco Rocca è emersa con chiarezza una verità che troppo spesso viene rimossa: Crotone non è stata una periferia della Calabria, ma il suo principale polo industriale. La fine di quell’esperienza produttiva ha segnato l’inizio della decadenza dell’intera regione. In altre aree del Paese, alle dismissioni è seguita la riconversione. In Calabria questo non è avvenuto, e non per fatalità, ma per precise scelte politiche e per l’assenza di una classe dirigente capace di imporre soluzioni strutturali. «Il disfacimento industriale di Crotone ha coinciso con la decadenza dell’intera Calabria – ha affermato il consigliere regionale Enzo Bruno – perché Crotone non era una periferia, ma il principale polo industriale della regione, il luogo che produceva occupazione per tutta la Calabria». Bruno ha ricordato come, a differenza di quanto avvenuto in altre parti del Paese, alle dismissioni non sia mai seguita una riconversione. «Altrove, penso a Genova, la riconversione è stata realizzata. Qui no. Questo non è stato un destino, ma il risultato del fallimento di una classe dirigente incapace di imporre a Roma una strategia per l’industria calabrese», ha aggiunto. Il consigliere regionale ha poi richiamato la recente fase politica, sottolineando come si fosse tentato di imprimere una discontinuità: «Con Pasquale Tridico si è provato a invertire una tendenza fatta di politiche sbagliate che per decenni hanno impoverito la Calabria. Quel progetto non ha trovato il consenso necessario, ma resta il segno di una volontà di cambiamento che oggi si traduce in un’opposizione netta e rigorosa». Un passaggio centrale dell’intervento di Bruno ha riguardato i nodi ancora aperti, a partire dalle bonifiche e dalla trasparenza degli atti regionali: «Su Crotone non è ancora chiara la linea che deve guidare la bonifica, tra commissariamenti e competenze frammentate. Su vicende come quella della convenzione con A2A e su altri dossier continueremo a chiedere documenti, chiarezza e, se necessario, a ricorrere agli strumenti giudiziari e istituzionali». Dal confronto è emersa anche una prospettiva di lavoro: tenere insieme analisi e impegno, costruendo atti concreti, interrogazioni e iniziative politiche fondate sui dati e sulla realtà vissuta quotidianamente dai cittadini. «Siamo qui a metterci la faccia – ha ribadito Bruno – perché è questo il mandato che abbiamo ricevuto: essere presenti, lavorare sul territorio e portare le questioni di Crotone nelle sedi istituzionali». La giornata ha restituito infine un dato politico non secondario: esiste una comunità viva, capace di discutere e partecipare. L’ARCI, con iniziative come questa, conferma che il confronto politico non si esaurisce nei palazzi, ma nasce nei luoghi della socialità, della cultura e dell’impegno civile. «Crotone ha pagato un prezzo altissimo alle scelte mancate del passato. Proprio per questo continua a interrogare la politica sul proprio futuro. Ed è da qui che occorre ripartire: da un’analisi lucida e da un impegno costante, per restituire centralità a lavoro, ambiente e giustizia sociale in Calabria», ha concluso Bruno.
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