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Il palloncino che gonfia le illusioni

Dimagrire a tutti i costi per la “prova costume”. Per evitare di vedersi rinchiusi in un lager e costretti al digiuno come Fantozzi in un film di Paolo Villaggio degli anni 80, i calabresi sono dis…

Pubblicato il: 07/08/2011 – 9:17
Il palloncino che gonfia le illusioni

Dimagrire a tutti i costi per la “prova costume”. Per evitare di vedersi rinchiusi in un lager e costretti al digiuno come Fantozzi in un film di Paolo Villaggio degli anni 80, i calabresi sono disposti a ricorrere a qualsiasi stratagemma pur di non sfigurare sulle spiagge. Addominali scolpiti per gli uomini e corpo da miss per le donne. La mania del fisico perfetto spesso spinge a prendere d’assalto le farmacie alla ricerca di creme snellenti, pillole “effetto palloncino”, ma soprattutto integratori e guaine dimagranti. Con l’avvicinarsi dell’estate i chili di troppo, le “maniglie dell’amore” e in particolare gli inestetismi della cellulite diventano i nemici numero uno da combattere in tempi rapidi. Spesso però si ricorre a metodi inutili o addirittura pericolosi pur di eliminare pelle a buccia d’arancia, cuscinetti adiposi e cellulite. Ed ecco affacciarsi sul mercato anche le “pillole palloncino”, che in Calabria sono comunque poco vendute. «In realtà – spiega la dottoressa Carlotta Romeo Filocamo, che lavora in una farmacia a Reggio Calabria – la “pillola palloncino” vera e propria qui non è venduta perché costa molto (circa 98 euro), ma si usa quella “effetto palloncino”, una compressa-integratore a base di fibre, che una volta ingerita si gonfia nello stomaco dando una sensazione di sazietà. Sono prodotti meno venduti rispetto alle creme e comunque più richiesti dalle donne che dagli uomini». Pillola “effetto palloncino” In commercio esiste un dispositivo medico composto da un agente riempitore intragastrico che consiste in una gomma naturale di origine vegetale, incorporata in una capsula. Una volta ingerita si trasforma in una massa soffice e voluminosa, assumendo la forma di un palloncino. L’azione autorigonfiante riempie parzialmente lo stomaco, consente la distensione delle pareti gastriche con la conseguenza di produrre prima dei pasti un senso di sazietà. «Pratiche da Auschwitz»: non ha dubbi il dottor Vincenzo Capilupi, specialista in Scienza dell’alimentazione a indirizzo dietetico, sull’inefficacia di questi metodi. E insiste soprattutto nel sostenere che non deve esistere un obiettivo “prova costume”, ma bisogna mangiare sano. «Il discorso è più complesso – afferma il medico catanzarese -. Usare le “pillole effetto palloncino” è come lavare i denti solo per uscire con il fidanzato e non per prevenire la carie. E’ come fare cinque anni di liceo in uno, come prendere trenta e lode a due esami e poi non laurearsi più. Che senso ha perdere peso solo per indossare il bikini? Questi metodi sono fumo negli occhi, presidi temporanei. L’80 per cento delle malattie sono legate a errati comportamenti alimentari. Noi non mangiamo per l’estetica, ma per vivere». Solo in casi limite lo specialista ritiene plausibile il ricorso a questi farmaci così particolari. «Le pasticche che si gonfiano nello stomaco possono essere utili, ad esempio – precisa Capilupi -, per pazienti che presentano un’obesità elevata, in questi casi la pillola può servire come strumento temporaneo per diminuire l’appetito e aiutarli nel cambiare lo stile alimentare. Ma attenzione, può rappresentare solo una fase intermedia nell’ambito di un percorso più ampio. Non serve per indossare il costume da bagno. Se un paziente viene da me per questo, io non prescriverò mai la pillola, io non faccio l’estetista. E non posso creare illusioni». Cosa succede quando si ingeriscono queste compresse? «Si mangia di meno perché si ha gonfiore addominale, ma non si elimina o riduce il grasso in eccesso, si perdono soltanto massa muscolare e liquidi. Esistono – spiega il dottor Capilupi – rischi molto seri per la salute. L’assunzione di queste sostanze può scatenare effetti collaterali anche gravi: dalla riduzione della massa muscolare e ossea alla disidratazione. E quando succede non si torna più indietro. E’ necessario soprattutto capire che c’è differenza tra dimagrire e perdere peso: dimagrire vuol dire eliminare i grassi in eccesso, mentre quando si perde peso si riducono la massa muscolare e quella ossea e si perdono liquidi. Ecco perché bisogna capire che se si segue soltanto la bilancia si prende un grandissimo abbaglio. La “prova costume” fa ricorrere a rimedi effimeri e inutili: centri benessere, pillole a base ormonale (che riducono la massa magra) e compresse “effetto palloncino”». «Ma in questo caso le insidie sono tante. Ci troviamo – dice Capilupi – in una giungla dominata dall’ignoranza. Un esempio? Le palestre che danno terapie dietetiche. Non voglio fare il talebano, ma è fondamentale capire che dimagrire vuol dire avere un comportamento alimentare corretto che è frutto di un percorso dietetico-cognitivo da intraprendere assieme all’attività fisica, cioè camminare (non palestre o altri eccessi). Non è da sottovalutare che la Calabria è tra le regioni italiane con la più alta percentuale di obesità infantile (oggi il 36 % dei bimbi soffre di questa patologia, mentre l’80 % potrà esserne colpito da adulto). Poi esistono le persone che vivono seguendo i miti della magrezza amplificati dai mezzi di comunicazione di massa, che spingono i giovani, e in particolare le ragazzine, a confrontarsi con modelli eccessivi e fuorvianti». Infatti l’appuntamento estivo non spaventa solo le cinquantenni, ma anche le ragazzine: sono le più giovani (17-18 anni) a comprare le creme che promettono glutei scolpiti e favoriscono l’eliminazione di liquidi in eccesso. Le adolescenti arrivano con richieste specifiche, a volte dettate soltanto dall’ansia della “prova costume” e non da necessità reali, e vengono a conoscenza di trattamenti “fai da te” o dalla pubblicità o dal passaparola tra amiche. Nella nostra regione a conquistare il premio dei prodotti più venduti sono proprio le creme snellenti e riducenti, ovvero i rimedi anticellulite. Sono maggiormente richiesti dalle donne, ma anche gli uomini acquistano trattamenti che promettono un effetto immediato su pancia e addome. Obiettivo dichiarato: un corpo modellato. Sempre più uomini ritengono la cura dell’aspetto fisico una prerogativa importante, un bisogno primario da soddisfare per sentirsi meglio con se stessi e con gli altri. Così i calabresi acquistano prodotti appositamente studiati per contrastare le adiposità localizzate tipiche dell’uomo e formulati tenendo conto delle caratteristiche fisiologiche e delle attitudini maschili. Gli uomini tra i 30 e i 40 anni sono quelli che sperano nei “miracoli” dei trattamenti in poco tempo, quelli che «entrando in farmacia – spiegano gli addetti ai lavori – vorrebbero perdere dieci chili in pochi giorni». Restano comunque le donne le clienti più affezionate in Calabria. “Prova costume” Ma quanto costa in media a un calabrese la “prova costume”? Per i trattamenti snellenti il cliente medio spende circa 50-60 euro, per quello riducente invece la spesa è di circa 100 euro ogni quattro settimane. Molto venduti anche i fanghi. La linea snellente è ricercata più dalle donne e meno dagli uomini: ad esempio, su duecento richieste al giorno di questi trattamenti solo due sono fatte dagli uomini. In questo periodo la linea corpo è quella acquistata principalmente dai calabresi, soprattutto dalle signore. Sul mercato i più gettonati sono senza dubbio i fanghi drenanti, le creme, gli integratori, e le tisane, queste ultime volute maggiormente dalle clienti. Le donne in carriera, non necessariamente in sovrappeso, sono costanti in questi trattamenti, le ragazzine, invece, rappresentano la tipologia delle clienti saltuarie. Tra le novità di quest’anno anche le guaine snellenti che contengono all’interno principi attivi. Vengono vendute tantissimo e sono più usate dalle donne che lavorano, per motivi pratici: non perdono tempo a mettere le creme e il prodotto agisce tranquillamente mentre si svolgono altre attività. Le guaine costano circa 50 euro e possono essere riutilizzate fino a 30 volte. «Ne vendiamo poche confezioni – dice la dottoressa Domenica Vinci – sia perché si ha un po’ di paura,
ma anche perché sono più costose rispetto alle creme». L’ossessione della prova costume assilla pure le donne in menopausa: molto venduti i trattamenti silhouette, cioè le compresse sia da giorno che da notte. «Creme snellenti? Ma snellenti di cosa?». È categorico il dottor Capilupi: «Così si eliminano solo liquidi. Ribadisco: si tratta di benefici effimeri. Fumo negli occhi. Sì, esistono dei rimedi anticellulite: mangiare sano e camminare. Ecco perché vanno di moda i chirurghi estetici: vogliamo tutto e subito». Tornando alla “prova costume” i calabresi non trascurano neppure l’abbronzatura. Uomini e donne acquistano attivatori e stimolatori della melatonina e oli abbronzanti che promettono pelli ambrate dopo pochi giorni di esposizione al sole. Tra i prodotti più richiesti con l’arrivo dell’estate c’è anche lo schermo solare totale per avere una pelle senza macchie, molto usato dalle donne. La mission del fisico perfetto passa finanche dai capelli: sono soprattutto le signore tra i 35 e i 45 anni a comprare compresse e shampoo anticaduta. E con l’arrivo del bel tempo aumenta la richiesta degli integratori salini da parte degli sportivi. «Le donne in questo periodo – spiega la dottoressa Mara Garofalo, responsabile del settore cosmesi di una farmacia cosentina – comprano molto i prodotti contro la screpolatura dei piedi. È un mercato quasi tutto femminile che vede tra le clienti più fedeli anche le ragazzine che hanno i piedi rovinati dalle scarpe da tennis». Pur di superare con il massimo dei voti il tanto temuto “esame da spiaggia”, i calabresi non trascurano nessun dettaglio.

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