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I congressi del Pdl fra tessere, privacy e sospetti

Che quella delle tessere “fantasma” sia una questione seria non lo testimonia solo il monito di Frattini. Basta considerare, nella sola giornata di oggi, gli allarmi di Elio Belcastro (che parla in q…

Pubblicato il: 16/02/2012 – 19:36
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I congressi del Pdl fra tessere, privacy e sospetti

Che quella delle tessere “fantasma” sia una questione seria non lo testimonia solo il monito di Frattini. Basta considerare, nella sola giornata di oggi, gli allarmi di Elio Belcastro (che parla in qualità di componente della commissione parlamentare Antimafia) e della parlamentare pidiellina Isabella Bartolini, che ha denunciato “l’invasione” delle tessere intestate a calabresi e registrate nella sua Modena. Ma anche un passaggio della conferenza stampa con cui, oggi pomeriggio a Catanzaro, Scopelliti e Gentile hanno presentato la stagione dei congressi del Pdl in Calabria testimonia l’attenzione – e, se volete, la preoccupazione – con cui viene seguita la questione dei tesseramenti. «Con Scopelliti – ha detto Gentile – abbiamo curato personalmente il tesseramento. Qui non troverete 250 nomi iscritti contemporaneamente a diversi circoli, come è accaduto altrove». Parole che sembrano chiudere la questione definitivamente e che, in ogni caso, danno il segno di una assunzione di responsabilità diretta sullo svolgimento del congresso da parte del coordinatore e del vice coordinatore regionale. Sul tavolo restano, però, due questioni piuttosto spinose. La richiesta di Pino Galati di pubblicare gli elenchi degli iscritti e il rapporto con Foti e il suo gruppo. «Galati – ha detto Gentile – ha avanzato una richiesta legittima che, come egli stesso ha precisato, riguardava il partito nazionale e non quello calabrese, alla luce di fatti spiacevoli avvenuti in altre regioni, ma non nella nostra. Per quanto riguarda la pubblicazione degli elenchi, c`è un problema di riservatezza, dato che molti sono riluttanti nel rendere pubblica la loro militanza politica. Ma in Calabria le iscrizioni sono libere, non ci sono stati pacchetti di voti inviati a Roma». «Sia io che il coordinatore Scopelliti – ha aggiunto Gentile – abbiamo attraversato tutte le province e abbiamo constatato che i nostri tesserati, che corrispondono ad un numero elevato proprio per la presenza che il Pdl ha nella regione, sono tutti passati al vaglio di comitati di tesseramento provinciali. La legge sulla privacy non consente la pubblicazione on line dei nomi dei tesserati perché tanta gente si iscrive ad un partito ma non gradisce che si sappia. E questa è una delle ragioni per le quali, immagino, a Roma non abbiano aderito alla legittima richiesta di Galati. Fermo restando che ad oggi, qui, non è accaduto nulla che faccia presagire situazioni del genere anche perché l`iscrizione è avvenuta con la carta d`identità allegata alla domanda e la somma di iscrizione spedita tessera per tessera. In ogni caso se c`è stato qualche furbo, qualora dovesse essere individuato, si assumerà le sue responsabilità». A chiudere il caso ci pensa Scopelliti: «Noi abbiamo 59.667 iscritti e per quanto riguarda i tesseramenti proprio questa fase congressuale ci consente di monitorare provincia per provincia gli iscritti e se ci sono delle incompatibilità, laddove si dovessero evidenziare, di segnalarle al partito per i provvedimenti del caso». Insomma, pare che gli iscritti del Pdl si vergognino un po’ ad essere iscritti al Pdl. Così si iscrivono, ma preferiscono che non lo si sappia in giro. Una cosa perlomeno singolare in un Paese democratico. Ma così è e Galati se ne dovrà fare una ragione e accettare le rassicurazioni di Gentile sulla fiducia. Per quanto riguarda Foti, poi, il problema non esiste proprio. E in questo caso è proprio il governatore della Calabria, sempre nella sua veste di coordinatore regionale del Pdl (ma che fatica cambiare abito ogni cinque minuti…) ad assicurare che anche in provincia di Reggio il partito rema tutto nella stessa direzione. «Per quanto riguarda il congresso della provincia di Reggio Calabria non è scoppiata la pace perché non c`è mai stata la guerra – ha detto Scopelliti –. Non c`è nessuna pace, c`è sempre stato un rispetto reciproco sulle posizioni di ognuno anche quando qualcuno diceva di non essere d`accordo». «Il nostro è un partito – ha aggiunto con una battuta – altrimenti correremmo il rischio di chiamarci non Gentile o Scopelliti ma Stalin e quant`altri. Il confronto è un modo per esaltare la democrazia in un partito e quel sogno di libertà che noi abbiamo sempre coltivato. Detto questo: c`è uno sforzo corale per cercare di trovare anche su Reggio Calabria provincia la possibilità di fare delle scelte unitarie perché comunque c`è una grande capacità di confronto che non è mai venuta meno. Ieri ad esempio ci siamo incontrati con l`onorevole Foti e abbiamo parlato anche di queste cose. Un confronto che oggi ci spinge a pensare di poter condividere un percorso anche su questo versante congressuale. Poi tante volte alcune cose sono state amplificate dai giornali. Ci sono state delle posizioni all`interno di un partito in cui esistono delle differenze che ci sono e ci sono sempre state. Tra di noi esistono rapporti di grande cordialità e di grande affetto e in alcuni casi, se mi è consentito, esiste anche l`amicizia che in politica è merce rara». Normale dialettica politica, quindi. E anche a Reggio Calabria la sintesi sarà trovata in un congresso fra amici. Se sono rose fioriranno.

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