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Il tesoro di Mazzei tornerà allo Stato

LAMEZIA TERME Salvatore Mazzei non è riuscito a dimostrare la provenienza legittima di quei beni. Di più: è un «soggetto pericoloso» e colpevole del reato «di estorsione aggravata dal metodo mafioso»…

Pubblicato il: 10/07/2012 – 8:33
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Il tesoro di Mazzei tornerà allo Stato

LAMEZIA TERME Salvatore Mazzei non è riuscito a dimostrare la provenienza legittima di quei beni. Di più: è un «soggetto pericoloso» e colpevole del reato «di estorsione aggravata dal metodo mafioso». Il suo reddito, poi, non giustifica il valore dei beni di cui è in possesso. Secondo i giudici di Catanzaro «è emersa una sperequazione tra la capacità reddituale e l`incremento patrimoniale», prova che buona parte degli investimenti ricostruiti nel corso delle indagini sono «il frutto dell`attività illecita» dell`imprenditore, noto per la gigantesca cava che solca una collina ed è ben visibile dall`autorstrada Salerno-Reggio Calabria. Mazzei, però, non è solo “quello della cava”. È anche quello di tre società – la Icm, la Edil Sud e la Mazzei Salvatore spa – del valore di oltre 20 milioni di euro. Una cifra spropositata rispetto ai redditi denunciati.
E investimenti variegati, come quello nella “Bingo games sas”, società nella quale Mazzei è entrato apportando capitale fresco in dosi “massicce”: anche le quote di questa società, secondo i magistrati della Procura di Catanzaro, vanno sequestrate.
Questi i rilievi e i ragionamenti. Ma ci sono anche le cifre. Quello posto sotto sequestro è un vero e proprio tesoro, valutato in circa 200 milioni di euro. Che spaziano da 200 ettari di terreno a 70 fabbricati, per arrivare all`Aer Hotel Phelipe di Lamezia Terme. E poi 25 società nel settore del movimento terra e la “famosa” cava. Le indagini nei confronti di Mazzei hanno avuto inizio dopo che i carabinieri del Noe individuarono, negli anni scorsi, una cava adibita alla lavorazione degli inerti di proprietà dell`imprenditore. I carabinieri hanno poi ricostruito il patrimonio dell`imprenditore.
Mazzei è stato condannato nel maggio del 2011 a quattro anni di reclusione col rito abbreviato perché ritenuto responsabile, insieme ad un altro imprenditore, di estorsione nei confronti di aziende impegnate nei lavori di ammodernamento dell` autostrada Salerno-Reggio Calabria. Nell`occasione Mazzei è stato assolto dall`accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

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