Centro protesi, l`ira di Lucisano
«Scopelliti e Talarico si impegnino a favore del Centro protesi di Lamezia, altrimenti si dimettano». Non va troppo per il sottile Sergio Lucisano, presidente provinciale dell`Anmic (associazione naz…

«Scopelliti e Talarico si impegnino a favore del Centro protesi di Lamezia, altrimenti si dimettano». Non va troppo per il sottile Sergio Lucisano, presidente provinciale dell`Anmic (associazione nazionale mutilati invalidi civili), stanco dei continui annunci e successivi rinvii relativi alla costruzione della struttura specializzata. La storia si ripete da 18 anni, quando per la prima volta venne individuato lo stabile che avrebbe dovuto ospitare l`organismo Inail, attualmente destinato al Centro agroalimentare. «Da allora – ricorda Lucisano – il progetto è rimasto nel cassetto, soltanto fiumi di parole, promesse su promesse, speranze che si riaccendevano con l’avvicinarsi di ogni tornata elettorale per andare deluse subito dopo». Si trattava di «parole ampollose, roboanti, sibilline e fatue, dette dai politici». Per il presidente dell`Anmic le colpe vanno ricercate soprattutto nei palazzi della politica calabrese, nelle stanze della Regione. «Ciò che è incontrovertibile è l’onere che dovrebbe maggiormente incombere sui politici calabresi e, nel caso di specie, su quelli residenti nell’ambito territoriale di Lamezia Terme». Tra i bersagli di Lucisano c`è anche Franco Talarico, lametino e presidente del consiglio regionale, che dovrebbe «attivarsi fattivamente per evitare ulteriori delusioni» e «operare concretamente per favorire e realizzare tale iniziativa, incalzando l’Inail ad aprire realmente il Centro Protesi ed impegnando la Regione a venire incontro, una buona volta per tutte, alle richieste dell’Istituto». La Regione – stando alle parole di Lucisano – dovrebbe sottoscrivere la convenzione con l`Inail e attivarsi concretamente per superare altri ostacoli, come le resistenze del Centro Protesi di Budrio che «si oppone, per ovvi motivi, alla delocalizzazione territoriale del Servizio a Lamezia Terme». In caso di apertura – osserva Lucisano – il Centro di Lamezia, procederà alla «costruzione di protesi e presidi personalizzati da fornire a decine di migliaia di infortunati sul lavoro o disabili civili provenienti dalle Regioni del Sud e del Mediterraneo, una componente sanitaria con riabilitazione funzionale e degenza ed una destinata ai servizi che integrano il trattamento protesico-riabilitativo», contribuendo a un «impatto occupazionale rilevante». La posta in gioco è importante, per questo il presidente Anmic è convinto che la Regione e i politici calabresi debbano «realmente impegnarsi con sensibilità e celerità perché possa essere finalmente realizzata un`opera di eccellenza che potrà diventare una risorsa ed una ricchezza per la Calabria e, in particolare, per Lamezia Terme ed il suo hinterland». In caso di mancata risposta, cioè se il Centro continuerà a essere «una cattedrale nel deserto», molti rappresentanti delle istituzioni regionali rischiano «di restare a casa già dalla primavera del 2013». Adesso la palla passa alla Regione, a cui sarà inviata una richiesta di deliberazione che impegni il governatore Scopelliti e il presidente del consiglio Talarico ad adoperarsi entro il mese di ottobre per aprire il Centro Protesi di Lamezia Terme, «altrimenti – ha aggiunto Lucisano – seguiranno altre iniziative democratiche di protesta come la raccolta firme in tutti i paesi per chiedere le dimissioni degli stessi».