Chiusura tribunali, l`appello di Speranza
«Nei prossimi giorni sarete chiamati ad esprimere il vostro parere sul progetto di decreto legislativo di riordino degli uffici giudiziari predisposto dal Ministro Paola Severino». È l`incipit di una…

«Nei prossimi giorni sarete chiamati ad esprimere il vostro parere sul
progetto di decreto legislativo di riordino degli uffici giudiziari predisposto dal Ministro Paola Severino».
È l`incipit di una lettera aperto che il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha inviato al Ministero della Giustizia, Paola Severino ed ai componenti delle commissioni giustizia di Camera e Senato.
«Già nelle scorse settimane, a questo proposito, avevo trasmesso – aggiunge – le delibere adottate dal Consiglio comunale della città e la risoluzione congiunta dei consigli comunali riuniti dell`intero comprensorio per mettere in luce tutte le ragioni che rendono sbagliata, irragionevole ed inefficiente la chiusura degli uffici giudiziari di Lamezia. Nel fare riferimento alla documentazione già trasmessa, a cui vi rimando e che da tempo è in vostro possesso, mi permetto ora di riassumere brevemente, per vostra memoria, i dati fondamentali
che spiegano i motivi per cui non di “questione campanilistica” si tratta, ma oggettiva: Lamezia con i suoi 160,24 chilometri è la seconda città per estensione della Calabria e con i suoi 71.324 abitanti è la terza città della regione per popolazione».
«Purtroppo la città – prosegue Speranza – ed il suo comprensorio subiscono anche la presenza della criminalità organizzata che ha determinato negli ultimi dodici anni ben due scioglimenti del Consiglio comunale (1991 e 2002). Per quanto riguarda, invece, i dati relativi ai carichi di lavoro degli uffici giudiziari di Lamezia voglio ricordare che solo nell`ultimo anno (2011), esclusi i procedimenti di carattere penale, si sono registrati 3.209 procedimenti per il contenzioso
civile, 1.645 per lavoro e previdenza, 973 volontaria giurisdizione, 131 per procedure concorsuali, 114 esecuzioni immobiliari e 1.356 esecuzioni mobiliari il cui valore complessivo è stato valutato in circa 1 miliardo e 400 milioni
di euro. A tutto ciò occorre aggiungere la, da più parti dichiarata, impossibilità di accogliere attraverso l`accorpamento gli uffici ed il carico di lavoro del Tribunale e della Procura lametina».
«Confidando, quindi, nella valutazione – conclude – oggettiva, da parte vostra, di dati inconfutabili e tenendo conto che già la legge delega, e successivamente la stessa proposta di decreto legislativo, consentono la valutazione di elementi specifici ed eccezioni al fine di definire gli uffici giudiziari delle città meritevoli di essere mantenuti».