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IN EDICOLA | Un`estate da schiavi

Partenza alle 7 del mattino, arrivo in stazione – a pochi chilometri dal posto di lavoro, in una località balneare del Tirreno – alle 9 e alle 10 l`inizio del turno. Che è unico e va avanti fino alle…

Pubblicato il: 10/08/2012 – 11:47
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IN EDICOLA | Un`estate da schiavi

Partenza alle 7 del mattino, arrivo in stazione – a pochi chilometri dal posto di lavoro, in una località balneare del Tirreno – alle 9 e alle 10 l`inizio del turno. Che è unico e va avanti fino alle due di notte, con piccole pause concesse soltanto dal momentaneo minore afflusso dei clienti. Fanno quattordici ore. Alle prime luci dell`alba, la convocazione per la paga: sono 60 euro. Meno di quattro per un`ora di lavoro, che sia trascorsa correndo avanti e indietro sulla sabbia cocente per servire bottigliette d`acqua e fette d`anguria oppure tra i tavoli di un ristorante. I lidi sono fatti così: quasi tutti double face. Doppia clientela, doppio incasso e doppio sfruttamento. Uno sfruttamento al quale si sottopongono molti studenti. Precarissimi, come i loro colleghi stagionali. E, soprattutto, non “sindacalizzati”. Brutta parola che indica un lavoratore che, di tanto in tanto, ci tiene a veder rispettati i propri diritti. Nell`industria del divertimento non funziona così (o, almeno, di solito non funziona così). Il “mare nero” dei dipendenti sottopagati e senza contributi sfugge a qualsiasi controllo. Soprattutto a quello delle organizzazioni sindacali.

(Il servizio integrale, a firma di Pablo Petrasso, lo trovate nel numero del Corriere della Calabria in edicola fino a giovedì 16 agosto)

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